Leggi audizione e Aurelio De Laurentiis nella stessa agenda del Senato e non può che venirne fuori lo “show”. Il presidente del Napoli, con la solita verve, ha parlato della gestione politica del calcio italiano: dal format dei campionati, ai problemi finanziari alla violenza negli stadi. A proposito di questa De Laurentiis ha accusato i governi del passato di una vera e propria connivenza d’interesse. “Per investire negli stadi, bisogna vedere anche un “cleaning” delle tifoserie. In Inghilterra gli hooligans sono stati messi fuori. Da noi abbiamo tifoserie condizionanti che possono dettare leggi limitative sul piano della frequentabilità dello stadio. Quando ho posto il problema ai politici, sono rimasto basito, mi è stato detto: guardi, le tifoserie vanno allo stadio e non le possiamo governare. Perché rappresentano voti. Questo è gravissimo, rappresenta un’ammissione di debolezza dello Stato, significa anche ammettere la delinquenza all’interno dello stadio tant’è che i tifosi che vanno allo stadio lo considerano terra libera che gli appartiene. È inconcepibile”. “Mi spiace far notare che i politici in generale credono che il Governo non debba interessarsi in termini economici del calcio. O meglio che non possa il Governo stesso creare le condizioni che possano eliminare i miliardi di debiti che il calcio accumula ogni anno. Non chiediamo soldi, ma modifiche legislative che permettano al nostro settore di recuperare energie economiche e finanziarie”, ha proseguito.
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22 maggio 2024
De Laurentiis: «La politica non ferma la violenza negli stadi»