Giuseppe Sommese, coordinatore regionale di Azione, sarà in campo per le Europee.
Sommese, perchè questa competizione è così importante? «Perchè il voto cade in una una fase particolare dal punto...
Giuseppe Sommese, coordinatore regionale di Azione, sarà in campo per le Europee.
Sommese, perchè questa competizione è così importante? «Perchè il voto cade in una una fase particolare dal punto di vista geopolitico. Come Azione puntiamo l’obiettivo di essere protagonisti nella riscrittura dell’Unione Europea. E’ importante che il Sud abbia una rappresentanza decisiva in questa partita. Ho accettato, su richiesta esplicita di Calenda, quella che per me è un’assunzione di responsabilità».
Il Sud, secondo lei, è centrale in questa campagna elettorale? «No. Solo in maniera marginale si parla di Mezzogiorno ed è questo un altro motivo che mi ha spinto a candidarmi. l’agenda del Mezzogiorno è sparita dai temi del governo e lo dimostra il mancato sblocco dei fondi di coesione per sei miliardi. Le Europee sono un momento importante per rimettere al centro del dibattito il tema del Mezzogiorno».
Qual è il programma su cui avete intenzione di puntare? «Abbiamo puntato su alcuni punti chiave e fondamentali. Del resto, insieme a Forza Italia, è l’unico partito che ha presentato un programma elettola. In questo puntiamo alla ratifica del Mes che prevede 36 miliardi dall’Europa per la sanità pubblica. Vogliamo votare anche la cancellazione delle liste d’attesa e della migrazione sanitaria: aspetti negativi che riguardano la Campania e il Sud. Vogliamo poi finanziare la scuola e la formazione per lo sblocco lavorativo dove il Sud sconta un gap importante con le regioni del Nord. Con l’Europa si interviene su sanità, scuola formazione, lavoro e parità di genere».
Crede che il Governo italiano possa avere ripercussioni dal voto europeo? «Sicuramente le europee sono uno snodo importante per l’equilibrio politico interno. Le elezioni si svolgeranno col proporzionale secco e sono decisive. Dobbiamo avere la capacità di aggregare le forze moderate con l’obiettivo a medio e lungo termine. Del resto tutti quelli che hanno aderito ad Azione, hanno confermato di aderire a Renew, essendo l’unica vera forza moderata e riformista».
Anche Calenda si candida ma non andrà in Europa: è giusto secondo lei? «Quando è il momento di misurarsi elettoralmente si può valutare l’idea di trainare le liste. Una riflessione che è stata fatta quando anche Calenda ha deciso di scendere in campo. Gli abbiamo chiesto noi di candidarsi».
Si vota anche per le Comunali: come vi approcciate? «Nei comuni principali siamo scesi in campo col nostro simbolo per ribadire l’impegno della classe dirigente di Azione, perchè le amministrative sono fondamentali per collocarsi in coalizioni che esprimono una proposta adeguata, seria e concreta. Con impegno abbiamo fatto una valutazione per individuare quelle coalizioni che si identificano in Azione per vincere e governare insieme».
Temete l’astensionismo in questo giro di elezioni? «Noi crediamo, e lo abbiamo dimostrato da tempo, che la campagna elettorale si fa solo nell’ultimo mese ma anche seguendo un percorso concreto di impegno politico che viene da mesi e anni precedenti. Da segretario regionale e consigliere mi impegno a supportare tutti i territori. Non mi preoccupa l’astensionismo e sono certo della risposta positiva del corpo elettorale. L’astensione è un dato perché le europee al Sud sono viste in maniera distante ma va ricordato che in questa tornata elettorale che le europee hanno un ruolo decisivo per il futuro della difesa comune degli stati d’Europa e sul tema della politica industriale comune dell’unione europea per rendere competitive le imprese. Saranno decisive e saranno importanti per il futuro del nostro paese».