SCONTRO IN MAGGIORANZA Torre del Greco, il sindaco «inciampa» sul sorteggio degli scrutatori
Torre del Greco. Il sindaco Luigi Mennella sbatte contro il muro della sua maggioranza e si ritrova costretto a rinnegare (in parte) la prima promessa elettorale: saranno, infatti, solo cento – la «quota» riservata al primo cittadino, come presidente della commissione elettorale comunale – gli scrutatori scelti attraverso il sorteggio in occasione delle prossime consultazioni europee in programma i prossimi 8 e 9 giugno. È l’esito dell’accesa riunione organizzata d’urgenza dal primo cittadino dopo l’invio della pec con cui Pina Di Donna – capogruppo di Per in consiglio comunale – aveva deciso di «ricordare» agli alleati l’impegno assunto con i cittadini in merito alle modalità di scelta degli addetti ai seggi.
Lesa maestà
Per la prima volta dall’inizio del proprio mandato a palazzo Baronale, il sindaco Luigi Mennella non è riuscito a tenere insieme tutti i «pezzi» della sua variegata maggioranza. Anzi, la scelta finale di confermare il sorteggio per la propria «quota» di scrutatori e lasciare ai restanti componenti della Cec – in primis, la cugina-maestrina Iolanda Mennella – la facoltà di procedere con la nomina dei restanti 300 addetti ai seggi rischia di aprire una prima (e importante) crepa all’interno della granitica coalizione a trazione Pd-M5S. Perché prima del compromesso finale della «soluzione mista» non sono mancati momenti di tensione, indirizzati in primis alla capogruppo di Per, firmataria della pec della discordia: «Avevamo già discusso della vicenda, non mi aspetto una simile azione da un esponente di maggioranza», l’affondo di Luigi Mennella. «Ho solo voluto esprimere la mia opinione su una questione su cui ci eravamo spesi in campagna elettorale», la «difesa» di Pina Di Donna, inconsapevolmente finita sott’accusa per «lesa maestà».
Sindaco isolato
Ma, durante la discussione, la prof del liceo scientifico Alfredo Nobel – attaccata a muso duro anche da Felice Gaglione, l’inseparabile partner elettorale di Iolanda Mennella – e il primo cittadino si sono ritrovati praticamente isolati. Nessuno, tra gli alleati, ha deciso di sposare la promessa elettorale del sindaco e di confermare la linea del sorteggio per gli scrutatori. Perfino l’ultimo dei «puritani» Domenico Maida – pure protagonista di veri e propri show contro le scelte della passata amministrazione comunale di procedere con le nomine degli addetti ai seggi – si è schierato contro il sorteggio: «Solo gli sciocchi non cambiano idea», le ragioni alla base del sorprendente dietrofront. Fermo sulla posizione delle nomine anche il secondo componente di maggioranza della Cec, Antonio D’Ambrosio. Davanti al muro alzato dagli alleati, il sindaco ha dovuto prendere atto di essere finito all’angolo e ha deciso di puntare sulla «soluzione mista» per non perdere – insieme al polso della maggioranza – anche completamente la sua promessa elettorale.
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