La stagione calcistica è ormai agli sgoccioli tra i dilettanti. Chi ha lavorato bene durante la preparazione della scorsa estate già da ora si sta godendo le meritate vacanze dopo aver vinto il campionato, chi ha lavorato male o si sta mangiando le mani o insegue – dopo aver costruito una corazzata – un piazzamento nei playoff per poter salvare una stagione che, nonostante le spese sostenute, potrebbe rivelarsi fallimentare. Un aspetto troppo spesso figlio di una cattiva gestione societaria. «Troppo spesso le figure dei dirigenti vengono accantonate». A lanciare l’allarme è l’esperto dirigente Ciro Blando. Figura di spicco del calcio campano, ha girato per anni i campi della provincia. Da Torre Annunziata, terra a cui è legato, ha ottenuto importanti successi in tantissime piazze del panorama calcistico campano e non solo. Striano, Sant’Antonio Abate, San Giorgio a Cremano sono soltanto alcune delle tappe di un “giramondo del calcio campano” che nelle passate settimane ha sostenuto anche il progetto sportivo dell’Ottaviano. Il suo messaggio è un “consiglio” ai tanti presidenti che spesso spendono tanti soldi per allestire squadre che alla fine si rivelano dei grandi flop. «Il problema nasce dal fatto che la figura del direttore sportivo in molte piazze rischia di sparire. Sempre più spesso si affida a ad allenatori che si trascinano dietro carovane di calciatori, spesso si tratta di veri e propri carrozzoni. Quando le cose vanno male poi si prova a correre ai ripari, ai presidenti dico: quando ciò accade, che paghino gli allenatori i calciatori che hanno deciso di trascinarsi dietro. Questi tecnici che amano sostituirsi ai direttori sportivi, ai quali viene tolto il compito di allestire le rose, per provare a fare due mestieri in uno non riescono a fare bene niente. Ecco perché la figura del ds è centrale nell’organigramma di una società che intende programmare una stagione dignitosa, al di là degli obiettivi che uno intende prefissarsi». Blando ha parlato di carrozzoni di calciatori a cui vengono fatti contratti perché “amici” di questo o quell’allenatore. Ma una società dilettantistica deve anche contare su un buon parco di giovani. Per Blando in futuro trovare talenti rischia di trasformarsi in un’impresa per le società: «In Campania ci sono tante scuole calcio che stanno perdendo il senso di insegnare questo sport ai ragazzi. Non si lavora più sulla tecnica dei calciatori, ma soltanto sull’intensità e sul pressing. Credo che anche da qui nasca la crisi dei giovani nel mondo del calcio, non c’è da stupirsi se tanti ragazzi usciti dal periodo “under” poi smettano con il calcio».
SPORT
9 maggio 2024
Dilettanti, Blando: «Basta con gli allenatori che si fingono ds»