Dopo l’ennesimo stop stagionale, arrivato ad Udine con il pareggio per 1-1 contro la squadra di Cannavaro, gli azzurri hanno perso anche l’ennesima possibilità di tornare in corsa per la qualificazione in Europa League, traguardo che avrebbe almeno dato un minimo di valore a questo finale di stagione. I partenopei ora sono ottavi, a +1 dalla Fiorentina che però ha una partita da recuperare a Bergamo con l’Atalanta. Inoltre, ci sarà anche da disputare lo scontro diretto con i viola, in quello che sarà il 37esimo turno di Serie A che si giocherà il weekend del 18 e 19 maggio. La qualificazione in Conference sarebbe comunque importante per la società, in quanto permetterebbe al Napoli di ottenere per il sedicesimo anno consecutivo l’accesso ad una manifestazione europea. L’obiettivo però, non è facilmente raggiungibile e non solo per le ultime tre sfide degli azzurri che saranno nell’ordine con Bologna, Fiorentina e Lecce, tutti team impegnativi ed in lotta per ottenere un risultato importante che saranno certamente avversari difficilissimi da affrontare, l’altro motivo che fa regnare il pessimismo in casa partenopea è l’inaffidabilità della squadra di Calzona. Lunedì sera, come domenica scorsa con la Roma, così come con il Frosinone, la squadra ha dimostrato che quando vuole è ancora capace di giocare e di segnare ma le reti subite nei finali di partita che hanno impedito al Napoli di ottenere vittorie e di conseguenza punti che potevano essere importantissimi a questo punto, dimostrano ancora una volta se ce ne fosse bisogno che il grande problema degli ormai ex Campioni d’Italia in carica è di natura mentale. La difesa ha sicuramente le sue colpe, Juan Jesus e Di Lorenzo con la Roma hanno contribuito in maniera attiva alle reti segnate dai giallorossi, Olivera con l’Udinese ha lasciato troppo spazio a Kristensen nel mettere il cross che ha poi permesso ad un liberissimo Success di siglare l’1-1 al 93’. Questi sono solo alcuni esempi di responsabilità ed errori difensivi che ci sono stati durante la stagione, praticamente da tre mesi a questa parte in ogni sfida c’è uno sbaglio individuale, una marcatura saltata e sempre un errore di reparto che non riesce mai a sopperire alla negligenza di un singolo calciatore. Gol arrivati da corner, da punizioni, cross laterali, insomma in tutti i modi possibili. La differenza con la scorsa stagione è abissale, gli azzurri non subivano mai gol, o almeno quando lo facevano non andavano completamente in tilt e provavano a non commettere più gli stessi errori. Alcuni calciatori come, Ostigard, Juan Jesus lo stesso capitan Di Lorenzo sembrano essersi completamente smarriti, per non parlare di Anguissa che a tratti, risulta addirittura irritante per gli atteggiamenti e le palle perse. Sì perché, la responsabilità non è solo dei difensori, ma anche del resto della squadra che non riesce a dare solidità a tutta la fase difensiva. In estate, probabilmente ci saranno due strade da prendere, o rivoluzionare tutto dando linfa nuova alla squadra con interpreti diversi, oppure provare a recuperare una parte di questi calciatori anche se alcuni sembrano essere veramente irrecuperabili anche per età, affidando la guida tecnica del club ad un allenatore capace di toccare le corde giuste soprattutto dal punto di vista mentale.
CRONACA
8 maggio 2024
Napoli, addio Europa: ora la Conference è più lontana