«Dormivo e non mi ero accorto di nulla, a quest’ora sarei morto forse. Ringrazio Dio che mi ha mandato quei due carabinieri, due angeli custodi che mi hanno estratto dal rogo. Sono vivo per miracol...
«Dormivo e non mi ero accorto di nulla, a quest’ora sarei morto forse. Ringrazio Dio che mi ha mandato quei due carabinieri, due angeli custodi che mi hanno estratto dal rogo. Sono vivo per miracolo». In lacrime, ancora sotto choc, l’anziano ottantenne prova a raccontare l’incubo vissuto la scorsa notte quando la sua abitazione è stata avvolta dalle fiamme. L’uomo, ex dipendente dell’azienda sanitaria, vive in un appartamento in via Provinciale Schiti. Una piccola abitazione al pian terreno. Qui vive da solo ormai da anni. «Un uomo solitario» racconta qualche vicino di casa. Abituato ad accumulare il suo passato, tra ricordi affettivi ma soprattutto quelli fisici: in giardino infatti materiale di ogni genere, da vecchie valigie, abiti e mobili dismessi.
L’uomo da tempo viveva dimenticato da tutti, anche dai suoi familiari. Ma non da chi ieri si è accorto che qualcosa non andava. Sono da poco passate le due di notte quando una pattuglia dei carabinieri della sezione radiomobile di Torre Annunziata (coordinati dal capitano Luca Canale) si trova a transitare in via Provinciale Schiti, nel rione di Rovigliano. I carabinieri si accorgono che dalle finestre di un appartamento al primo piano spunta del fumo. La nuvola di fumo è troppo grande per non essere nulla di grave e così decidono di cercare di capire quello che sta accadendo. Una volta avvicinatasi alla casa notano però delle fiamme anche dall’interno dell’abitazione e così senza nemmeno pensarci due volte danno subito l’allarme. La chiamata la centralino diventa subito un campanello di allarme «correte subito, qui c’è un incendio, servono i vigili del fuoco». Ma i due sanno che non possono attendere e decidono così di piombare nella casa. Non ci pensano nemmeno due volte e si precipitano nell’appartamento: qui trovano un uomo. Un anziano che dorme ma con molta probabilità ha già perso i sensi: lo portano fuori dalla casa attraversando le alte fiamme. Un carabiniere si ustiona un braccio, l’altro invece resterà intossicato. L’anziano viene subito trasportato in ospedale e medicato. Anche i due carabinieri medicati. A domare le fiamme i vigili del fuoco del comando di Castellammare di Stabia che hanno spento le fiamme.
Subito dopo hanno effettuato una serie di controlli e sono risaliti alla causa del rogo: secondo infatti i primi accertamenti a generare il fuoco un corto circuito con uno scalda bagno. L’anziano lo aveva acceso per riscaldarsi per il troppo freddo. Si era poi addormentato senza rendersi conto che lo scaldino si era surriscaldato. La fortuna è che i due carabinieri in servizio per un controllo ordinario del territorio si sono trovati a passare in quel tratto di strada al momento giusto riuscendo così a salvare l’uomo che in lacrime non ha smesso di ringraziare i due che hanno messo a rischio anche la loro stessa vita.
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