«La composizione delle liste è una priorità», ognuna «dovrebbe avere come stella polare un binomio imprescindibile: competenza e integrità morale». Questo l’appello lanciato dal direttore di Metropolis, Raffaele Schettino, ai candidati a sindaco di Torre Annunziata. La città viene fuori dalla catastrofe dello scioglimento per infiltrazioni camorristiche, quindi «ha bisogno come l’aria di scelte chiare e coraggiose, a costo di bruciare pacchetti di voti che la storia ha dimostrato essere altamente tossici sia per i governi che per lo sviluppo delle comunità». Pretendere liste pulite significa rispettare e garantire gli elettori e garantire un consiglio comunale all’altezza della storia della città. I candidati a sindaco si confrontano su questo tema.
Carmine Alfano (Alleanza Straordinaria) Le competenze sono certamente una condizione propedeutica all’ingresso in consiglio comunale. Ma più di ogni altra cosa io pretendo la passione. Credo che le competenze possono anche maturare nel corso del tempo, credo invece che chi il bene della comunità o si ha a cuore oppure no. Ecco, a me interessa prima di ogni altra cosa questo. Sul piano della trasparenza ritengo sacrosanta la riflessione del direttore di Metropolis ed io posso già dire di aver fatto scelte concrete che sono sotto gli occhi di tutti. E’ stato proprio Metropolis a sottolineare la mia scelta coraggiosa di mettere alla porta liste e candidati che avevano avuto ruoli determinanti nella vecchia amministrazione sciolta per infiltrazioni camorristiche. Non perché sono giustizialista ma perché ritengo effettivamente che Torre Annunziata meriti scelte chiare e nette che non siamo lacci con una stagione da cancellare ad ogni costo. La presentazione del Casellario giudiziario e dei Carichi pendenti sarà la prova della trasparenza delle nostre liste.
Corrado Cuccurullo (Centrosinistra) La selezione dei candidati per le elezioni amministrative non deve ridursi a una semplice formazione di liste. Per questo motivo, sia io che i candidati ci impegneremo a firmare una dichiarazione di correttezza e responsabilità. Questo documento copre non solo aspetti di onorabilità, ma impone anche il mantenimento di un comportamento dignitoso e corretto, l’impegno alla lealtà verso la coalizione, la lotta al trasformismo e il rispetto del programma elettorale. È essenziale eliminare la pratica delle continue modifiche di coalizione e dei frequenti rimpasti di giunta durante la legislatura. Queste pratiche minano la credibilità e la serietà della politica e dei suoi rappresentanti. Il trasformismo, in particolare, che spesso ha portato politici a modificare le proprie posizioni per vantaggi personali, deve essere combattuto con fermezza per garantire la coerenza e l’autenticità del mandato politico. La competenza in politica trascende i titoli accademici e si manifesta, a mio giudizio, nella capacità pratica di trasformare idee e programmi in azioni concrete e, in contesti complessi, implica anche la capacità di guidare le competenze tecniche e professionali verso obiettivi che portino beneficio concreto alla città.È fondamentale mantenere un dialogo aperto con i cittadini e assicurare trasparenza e responsabilità nelle decisioni. Ciò richiede una classe politica non solo onesta e competente, ma anche capace di trasformare visioni in concretezza.
Mariantonietta Zeppetella (M5S) Sono assolutamente d’accordo che la città abbia bisogno di rappresentanti competenti. Abbiamo assistito, negli ultimi anni, ad assessorati ricoperti da persone che ignoravano persino i rudimenti della lingua italiana. Soltanto la competenza può dare la possibilità di rivolvere i problemi, assieme ad un corretto metodo di approccio alle cose. Quando c’è una criticità va esaminata scientificamente, razionalmente, esaminando le carte e le situazioni, valutando ciò che è stato prodotto fino a quel momento e comprendendo le dinamiche del fenomeno che devo risolvere. Soluzioni che vanno individuate di concerto con chi vive quel problema. L’integrità morale, invece, non è un valore misurabile, qualcosa di stabilito e uguale per tutti. Chiunque può avere la propria visione, le proprie idee, e dunque non esiste un valore assoluto. È qualcosa da desiderare, certo, ma non può essere qualunquista, riferito ai politici, agli amministratori e nello specifico ai candidati. Bisogna invece parlare di onestà ed è per questo che il Movimento 5 Stelle ha inviato i nominativi delle persone presenti nella sua lista alla commissione antimafia. Nominativi inoltrati per tempo, così da dare a chi di dovere il modo di esaminarli, e non all’ultimo secondo. Il nostro è un atto sostanziale. Io penso che anche i cittadini, al di là dell’integrità morale, oggi vogliano la competenza ma soprattutto l’onestà, perché hanno assistito allo scempio che è stato fatto dalla precedente amministrazione. Noi non dobbiamo dimenticare che non solo è stata sciolta per infiltrazioni camorristiche, ma non dobbiamo dimenticare come è iniziata tutta la storia. Una storia di mazzette e per giunta su lavori riguardanti le scuole. Onestà significa anche non avere collusioni con persone che possono essere direttamente e indirettamente, anche se marginalmente, coinvolte con quello che è accaduto precedentemente. Lucio D’Avino (Oplonti Futura) Non posso che essere fermamente e convintamente d’accordo con l’appello lanciato da Metropolis. Voglio, però, fare una puntualizzazione su qualcosa che spesso viene fatto passare per un quid pluris ma che in realtà è un presupposto di legge: ovvero l’integrità morale. Siamo in un momento storico talmente particolare, e questo è lo specchio dei disastri fatti, dove per valutare le persone che si candidano ne dobbiamo valutare anche l’integrità morale, quando questo dovrebbe essere un presupposto intrinseco per partecipare alla vita politica. Il fatto che si debba puntualizzare questo aspetto è un dato allarmante e triste allo stesso tempo. Per quanto riguarda le competenze, io e il gruppo che rappresento siamo convinti siano il motore e il vero valore aggiunto di un’amministrazione che funzioni bene e Oplonti Futura ha allestito una squadra formata da persone che hanno contribuito al programma e allo studio per attuarlo. Ogni lista deve avere come base le competenze dei soggetti che vengono inseriti al suo interno, perché è tra queste persone che gli elettori sceglieranno i loro rappresentanti che andranno a formare i 24 consiglieri comunali. Un numero esiguo rispetto ai circa 600 candidati che molto probabilmente si presenteranno al giudizio dei cittadini.