“Spero si arrivi sull’erogazione del Fsc alla Campania una spinta dal ministero delle Infrastrutture, perché la maggior parte dei progetti con quei fondi è concordati con questo ministero”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca dal palco di un forum all’Interporto di Nola, rivolgendosi a Galeazzo Bignami, viceministro alle infrastrutture presente in sala. “Questi sono temi che vanno al di là delle coalizioni politiche – ha detto De Luca – ma vanno per i cittadini e speriamo che ci sia da parte vostra del ministero una spinta perché si brucino i tempi: è assurdo un anno e mezzo di attesa solo per la verifica sulle coerenze universali. Spero che facciamo ora un’azione congiunta con il ministero, riconfermando così anche l’unità del sud e del nord del Paese. Lo dico perché la Campania aspetta ancora il Fsc e ricordo che resta un problema non della Giunta Regionale, che può vivere allegramente, ma per i Comuni che non hanno più i fondi per i loro progetti, con i cantieri che si stanno bloccando e stanno cominciando le contenziose tra imprese e comuni”. Al termine del suo discorso De Luca è tornato a sedersi in platea stringendo la mano al viceministro Bignami. “Il nostro ministero delle Infrastrutture non si è mai sottratto al dialogo, nel senso che noi abbiamo sempre tenuto aperto le porte, ce ne ha dato atto anche De Luca e non abbiamo motivo per cambiare atteggiamenti”. Lo ha detto Galeazzo Bignami, viceministro delle infrastrutture, al termine dell’incontro sull’Interporto di Nola, rispondendo allo stimolo del governatore campano De Luca a spingere i colleghi del ministero della coesione a fornire alla Campania i 6 miliardi del Fsc, che servono ai Comuni per le infrastrutture. “Io sono – ha detto Bignami – il viceministro al MIT, non al ministero della coesione, il Governo credo abbia sempre dimostrato di voler avere un dialogo con tutti, purché sia un dialogo su toni concreti e veri e non su battaglie politiche”. Il vice ministro ha parlato anche delle zone economiche speciali e delle riforme in campo: “Quella per la Zes unica del Sud – ha detto – è la vera sfida che noi vogliamo condurre avanti, sia per portare a benefici di carattere fiscale ma anche per la fluidificazione amministrativa, che oggi costituisce una delle principali barriere preclusive all’esercizio effettivo di una buona capacità di mercato. E’ chiaro anche che se non viene colta l’opportunità e se qualcuno pensa che potersi sedimentare sulle posizioni già raggiunte fosse un modo per galleggiare, certamente quella Zes è destinata a rimanere delusa, perché il Governo ritiene che pur con uno sforzo significativo anche con l’interlocuzione europea si può implementare e migliorare questo strumento” ha detto Bignami. “Sicuramente il PNRR è uno strumento significativo per trovare e reperire risorse utili al sistema interportuale e le attività connesse alla portualità di cui alcune del PNRR, altre del Fondo sviluppo e coesione e fondi nazionali. Abbiamo 300 milioni stanziati proprio dal PNRR sulla misura che è finalizzata allo sviluppo della logistica nella piattaforma logistica nazionale e poi ci sono risorse che sono magari meno capienti, ma non per questo meno significative, che hanno portato a novembre accordi tra dodici interporti e il MIT utili appunto al riferimento di risorse per l’implementazione dell’attività degli stessi” ha concluso Bignami.
CRONACA
17 aprile 2024
Fondi di coesione, De Luca chiede aiuto al ministero di Salvini