A OTTO MESI DALLA SCIAGURA Crollo a Torre del Greco, costi-record per i lavori: frena la messa in sicurezza a corso Umberto I
Torre del Greco. I tempi per la messa in sicurezza del fabbricato crollato a metà luglio dello scorso anno e per la conseguente riapertura al traffico di corso Umberto I si potrebbero (ulteriormente) allungare. È il «verdetto» arrivato al termine dell’ultimo sopralluogo tecnico effettuato all’interno dello stabile sequestrato dalla procura di Torre Annunziata all’indomani della sciagura chiusa fortunatamente solo con il ferimento di quattro persone: un sopralluogo tecnico richiesto richiesto dall’amministratore di condomino per valutare – come stabilito nel corso di un’apposita assemblea con tutti i proprietari degli immobili – gli interventi per il ripristino della piena agibilità dell’edificio.
Condizioni disastrose
Un chiaro segnale della volontà dei privati – in larga parte a rischio processo dopo la chiusura delle indagini condotte dal pubblico ministero Alessandra Riccio – di provare a rispettare, con le proprie disponibilità economiche, l’ordinanza di messa in sicurezza firmata dal sindaco Luigi Mennella. Ma l’esito dell’ispezione effettuata a metà settimana potrebbe aprire ora scenari diversi rispetto alle iniziali previsioni. La nuova ispezione si era resa necessaria perchè in occasione del primo accesso non era stato possibile valutare – vista la presenza di diverse controsoffittature in vari appartamenti del fabbricato – i danni provocati dal crollo su tutti i solai dell’immobile. Così – a metà settimana – i tecnici incaricati dal condomino di stilare il preventivo dei costi per i lavori, accompagnati da personale della polizia giudiziaria e dai vigili del fuoco, si sono recati nuovamente all’interno dello stabile per effettuare puntuali e scrupolosi controlli. In particolare, sarebbero stati effettuati dei saggi per comprendere le effettive condizioni di tutti i solai e alcune opere di spicconatura per accertare la gravità delle lesioni a otto mesi dal cedimento dell’ala all’angolo con vico Pizza. I saggi – secondo il piano dell’amministratore di condominio, su mandato dell’assemblea – avrebbero dovuto rappresentare il primo step per ottenere informazioni utili alla predisposizione di un progetto di messa in sicurezza, la direzione dei lavori delle opere fondamentali nonché l’elaborazione del certificato di eliminato pericolo richiesto dall’ordinanza firmata a novembre del 2023 dal sindaco Luigi Mennella.
I costi record
Ma la scure de costi potrebbe frenare o, almeno, rallentare le iniziali intenzioni dei proprietari dei vari appartamenti dell’immobile. Al momento, non c’è (ancora) un computo metrico ufficiale per le spese, ma la prima grossolana stima degli interventi potrebbe superare i 200.000 euro. Una cifra-record, verosimilmente superiore alle «attese» e alle «speranze» dei privati. Impossibile per ora avanzare ipotesi, ma – casomai dovesse arrivare una rinuncia dai privati a effettuare i lavori per mancanza di fondi – l’amministrazione comunale potrebbe valutare l’ipotesi di effettuare gli interventi in danno ai proprietari, con tutti i rischi economici del caso. Ma, dopo 8 mesi di disagi e in vista della stagione estiva, la priorità ora dovrebbe essere la riapertura di corso Umberto I al traffico in modo da restituire alla città un’arteria-chiave per i collegamenti con la periferia cittadina.
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