“Io non ti voglio uccidere, noi la gente la facciamo soffrire, non ammazziamo”. Il clan del rione Moscarella non aveva pietà per le sue vittime. Neppure se già vessate da un’organizzazione malavitosa particolarmente feroce come il clan Cesarano, dove, in realtà, si sono formati al crimine. Emerge dalle indagini della Polizia di Stato e della DDA di Napoli che oggi hanno decapitato il gruppo malavitoso di Castellammare di Stabia con undici misure cautelari. La vicenda inizia nel luglio del 2023: l’aspirante boss Michele Onorato via telefono coordina le estorsioni dal carcere. Incarica uno dei suoi luogotenenti di riscuotere 1500 euro in un ristorante di Castellammare. Il titolare, però, già paga il pizzo al clan Cesarano e gli esattori si mostrano impietosi: “domani vengono a prendere i soldi”, “io non ti voglio uccidere, noi la gente la facciamo soffrire, non l’ammazziamo. Il titolare del ristorante paga, alla fine di settembre: 1500 euro suddivisi in tre parti, una delle quali direttamente per la moglie di Michele Onorato.
CRONACA
15 aprile 2024
Castellammare. Ristoratori nella morsa del clan: «Non ti uccidiamo, ti facciamo soffrire»