GLI SPRECHI DELLA POLITICA Gettonopoli a Torre del Greco, l’ultima farsa della casta
Torre del Greco. La toppa rischia di essere peggiore del buco e potrebbe portare a conseguenze mai registrate in passato in Comune: la sfiducia dei presidenti delle commissioni consiliari. Non conosce battute d’arresto lo scandalo gettonopoli legato alle «disinvolte spese» della casta di palazzo Baronale: a due settimane dall’allarme-sprechi lanciato dal segretario generale Domenico Gelormini – pronto a segnalare una serie di anomalie nel «funzionamento» degli organismi politici del Comune, con conseguenti costi spropositati per la collettività – arriva la prima «risposta politica» sotto forma di nuovo calendario delle riunioni delle commissioni consiliari. Una risposta firmata dall’inseparabile coppia formata da Felice Gaglione e Iolanda Mennella – rispettivamente a capo della commissione affari generali e della commissione bilancio – destinata a scatenare l’ennesimo vespaio di polemiche tra i corridoi del municipio e non solo.
L’allarme costi
Tutto nasce dalla nota firmata dal segretario generale Domenico Gelormini – responsabile della trasparenza e dell’anti-corruzione in Comune – all’indomani della «nota spese» da 110.000 euro e spiccioli per i gettoni liquidati ai consiglieri comunali negli ultimi 4 mesi: cinque paginette in cui sono state evidenziati ai rappresentanti della casta di palazzo Baronale tutti i «rischi» dell’attuale funzionamento delle commissioni consiliari – relativi, in particolare, a eventuali accertamenti della corte dei conti – accompagnati dall’invito a rivedere l’andazzo dei lavori.
La farsa degli orari
Dopo un’interlocutoria riunione con il capo dell’assise Gaetano Frulio, a metà settimana è arrivata la prima «svolta» sotto forma di rimodulazione degli orari di convocazione della prima e della terza commissione consiliare: «In riferimento alla nota del 28 marzo 2024 del segretario generale – la comunicazione firmata da Felice Gaglione e Iolanda Mennella – in particolare all’anomalia riscontrata sulla frequenza delle sedute deserte, avendo preso atto di tale situazione comunichiamo il nuovo calendario dei lavori delle nostre commissioni a fare data dal prossimo 15 aprile». Nuovi giorni e nuovi orari, ma evidentemente in contrasto con il regolamento in vigore a palazzo Baronale. Insomma, fumo negli occhi del segretario generale.
L’ipotesi sfiducia
La fuga in avanti degli «inseparabili» del Comune ha inevitabilmente scatenato ulteriori fibrillazioni tra gli esponenti della casta, con qualche consigliere comunale pronto a rispolverare l’ipotesi di sfiducia per i presidenti delle commissioni consiliari – ipotesi introdotta sul finire dell’amministrazione comunale targata Giovanni Palomba per defenestrare i fuoriusciti della maggioranza – e a gettare ulteriore benzina sul fuoco dello scandalo gettonopoli in municipio.
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