L’approvazione della legge urbanistica in commissione regionale riapre lo scontro tra il mondo sindacale e i vertici della Regione Campania. Motivo del contendere il convegno tenutosi presso l’Arc...
L’approvazione della legge urbanistica in commissione regionale riapre lo scontro tra il mondo sindacale e i vertici della Regione Campania. Motivo del contendere il convegno tenutosi presso l’Arciconfraternita dei Pellegrini a cui hanno preso parte la Regione Campania con l’assessore all’urbanistica Bruno Discepolo, il Comune di Napoli con il Sindaco Gaetano Manfredi, oltre a Laura Lieto e Massimo Pepe, rispettivamente Assessore e presidente della commissione urbanistica, il dipartimento di Architettura della Federico II con il direttore Michelangelo Russo e il presidente dell’ACEN Angelo Lancillotti. Secondo la Cgil, infatti, questo incontro ha di fatto rappresentato “una ri-unione di intenti tra Comune di Napoli e Regione Campania per una nuova e peggiore versione di “Mani sulla Città” o, per meglio dire, sull’intera Regione”. Il riferimento, nemmeno tanto palese, è alla pellicola di Francesco Rosi che, in pieno neorealismo, raccontava il sacco della città da parte della politica e di faccendieri senza scrupoli. “La Fillea CGIL Campania ritiene che il settore dell’edilizia in Campania non ha bisogno di “moneta urbanistica” per ripagare i costi di trasformazione del territorio e che garantisca i ritorni economici. Il settore si può rilanciare rispettando ambiente e territorio, adottando la transizione ecologica quale paradigma della riconversione a verde delle costruzioni, dove riuso e resilienza dei materiali siano le nuove pratiche di produzione e la riqualificazione del lavoro e del sistema d’impresa, che tenga anche conto di qualità e sicurezza di chi opera nei cantieri edili, siano il valore aggiunto di un’imprenditoria moderna, qualificata e rigenerata” le accuse del sindacato che non è affatto convinto della svolta urbanistica impressa dalla Regione Campania con l’approvazione di questa legge. Nei giorni scorsi, infatti, il Governatore De Luca aveva elogiato il lavoro svolto dalla Commissione regionale e dall’assessore regionale all’urbanistica Bruno Discepolo, evidenziando anche il fatto che con le nuove norme “vi sarebbero state semplificazioni notevoli anche dal punto di vista delle autorizzazioni urbanistiche sul territorio”. Un “liberi tutti” che non convince affatto il sindacato. “La Fillea CGIL Campania ritiene che in una moderna legge di riordino del territorio vadano ripensati gli spazi urbani esistenti, riqualificate le aree degradate, ridotta l’espansione urbana incontrollata e preservate le aree naturali vitali. Inoltre, la rigenerazione va estesa oltre i confini urbani, coinvolgendo la riqualificazione delle aree interne, di quelle rurali e la protezione degli ecosistemi naturali includendo la riforestazione, nonché la promozione di edifici a basso impatto ambientale, l’adozione di energie rinnovabili, la tutela delle risorse idriche e l’adozione di pratiche agricole eco sostenibili. Sono queste, solo alcune delle strategie possibili per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e per promuovere la biodiversità” si legge nella durissima nota che è stata diffusa dalla Fillea Cgil. Il futuro della nostra Regione dipende dalla capacità di progettare ora e bene, di progettare in modo responsabile, consapevole e inclusivo. È a rischio l’equilibrio socio economico del nostro settore oltre che ambientale della nostra Regione. Ma questa regione sembra guardare in tutt’altra direzione” scrive il sindacato riferendosi a De Luca.