#SCAFATI Sui sei milioni di euro scoppia il caso politico
Sei milioni di euro per l’ospedale Mauro Scarlato di Scafati non bastano a placare le polemiche delle ultime settimane sul futuro della struttura sanitaria. Anzi, è proprio lo sblocco dei fondi a rinfocolare la discussione. Non è contento Pasquale Aliberti, primo cittadino scafatese, l’ottenimento di importanti risorse non lo lascia soddisfatto. Il primo cittadino contesta i soldi stabiliti dalle delibere di marzo e aprile 2023 per i lavori che «sarebbero stati solo spostati» ma non per riaprire l’ospedale bensì per ristrutturarlo «anche se alcuni locali sono stati già riqualificati». E attacca De Luca. «Caro presidente quello che sta facendo è il gioco delle tre carte solo che è stato smascherato». Nel programma di interventi dell’Asl il restyling di pronto soccorso, sale operatorie e della Rianimazione, nonché l’adeguamento delle strutture e degli impianti. Tuttavia, per il primo cittadino, sono interventi che non serviranno a restituire alla comunità un polo sanitario fondamentale per i cittadini. Ma che i rapporti tra il sindaco Aliberti e il Pd non siano idilliaci, a tutti i livelli, lo si evince anche dall’attacco sferrato dal consigliere comunale dem, Michele Grimaldi. Nel mirino finiscono le segnalazioni fatte dallo stesso primo cittadino a procura e prefetto. «Nell’ambito della nostra funzione di attività ispettiva abbiamo riscontrato che nelle ultime settimane il Sindaco ha inviato al Prefetto di Salerno e alla Procura di Nocera il contenuto di sue numerose missive ai Dirigenti del Comune. Missive su temi estremamente importanti, sensibili e delicati, come le case popolari e le occupazioni abusive, le affissioni mortuarie e le l’attività delle pompe funebri, il contenzioso con il consorzio farmaceutico intercomunale, il disastrato stato dei conti delle casse dell’Ente. – si legge in una nota del consigliere Pd – Ci troviamo dunque dinanzi al surreale caso di un Sindaco che scrive di continuo a Procura e Prefetto per segnalare la propria amministrazione e l’azione dei propri dirigenti. Il dottor Aliberti dovrebbe capire che l’essere uno e trino è prerogativa che appartiene a qualcuno più in alto di lui, e che quindi, essendo il Sindaco, non può fare anche l’opposizione a se stesso: e se ritiene che alcuni suoi dirigenti non operino bene – o peggio ancora – siano inadempienti o addirittura non rispettino le norme, ha tutto il potere ed il dovere di intervenire, e di sostituirli». Sotto accusa anche la «gestione» del Comune. «Vogliamo esprimere la nostra solidarietà ai lavoratori del Comune e a chi ogni giorno è costretto a lavorare in sotto-organico, prendendo scelte difficili ed assumendosi responsabilità, nonostante le continue pressioni ed il clima non proprio sereno che si respira a Palazzo Mayer». @riproduzioneriservata