L'azienda incontra i sindacati
Mantenere i carichi di lavoro attuali nello stabilimento Fincantieri di Castellammare di Stabia fino al 2030 e gettare le basi per gli investimenti necessari ad adeguare il sito alle esigenze future dell’azienda. E’ questo l’impegno che la società di Trieste ha assunto con gli operai stabiesi, nel corso di un incontro andato in scena nella giornata di lunedì presso lo stabilimento di Castellammare. Fincantieri, assistita dall’Unione Industriali di Napoli, è stata rappresentata al tavolo con le parti sociali dall’ingegnere Francesco Lubrano e dal dottore Filippo Greco. L’incontro con le segreterie regionali di Fim, Fiom e Uilm e la rsu, era già programmato per discutere l’informativa annuale prevista dall’accordo integrativo per il 2024, ma è stata anche l’occasione per fare il punto della situazione sullo stabilimento di Castellammare. Negli ultimi tre anni c’è stato un netto incremento delle ore lavorate nel sito stabiese e questo ha consentito anche di procedere con nuove assunzioni dirette, oltreché garantire stabilità a tutto l’indotto. I carichi di lavoro in corso sono garantiti fino al 2026, ma con la conferma delle commesse già in portafoglio si può arrivare fino al 2030. Questa prospettiva garantirebbe un orizzonte di lavoro di sei anni, durante i quali andare a intervenire anche dal punto di vista infrastrutturale sul sito di Castellammare di Stabia. Qui la partita, come noto già da qualche mese, si sta giocando su più livelli. A livello nazionale, Fincantieri ha aperto un’interlocuzione diretta con il governo che sta ragionando – come confermato recentemente dal sottosegretario Edoardo Rixi – sulla possibilità di investire (circa 200 milioni di euro, ndr) per un progetto di espansione del cantiere navale. Per farla breve, si tratterebbe di ribaltare lo stabilimento verso il mare, realizzare una piattaforma di varo semisommergibile, e di conseguenza tombare l’attuale scivolo di varo e liberare gli spazi interni al porto di Castellammare di Stabia. Un progetto enorme, che cambierebbe anche il volto della città. A sussurrare questa opportunità, poco prima delle scorse festività natalizie, fu anche l’amministratore delegato Pierroberto Folgiero, anche se la discussione con la Regione Campania sembra non essere mai veramente decollata e anche il tavolo che era stato avviato dai commissari straordinari – che si erano proposti come mediatori – si è risolto in un nulla di fatto. Fincantieri però dimostra di credere sul territorio stabiese, anche per il futuro. Tant’è vero che proprio nel corso dell’incontro con i sindacati andato in scena nello stabilimento di Castellammare, è stata ribadita la volontà di stringere un rapporto sempre più stretto con gli istituti tecnici della zona per formare quelli che potrebbero diventare i nuovi dipendenti della holding di Trieste. Un impegno che è stato apprezzato dalle segreterie regionali di Fim, Fiom e Uilm, oltre che dalla rsu, che ha garantito la propria disponibilità a supportare tutte le iniziative finalizzate allo sviluppo competitivo del sito di Castellammare, anche e soprattutto nell’ottica di valorizzazione del territorio. Un punto d’incontro, dunque, che potrebbe rappresentare la base su cui tracciare il percorso che dovrà consentire nei prossimi anni di scrivere il futuro del cantiere navale di Castellammare. @riproduzione riservata