Si terrà tra il 26 e il 29 marzo il torneo internazionale Youth Cup “Fattorie Donna Giulia” tra i territori di Agerola, Casola di Napoli, Lettere e Gragnano. La competizione, riservata alle categ...
Si terrà tra il 26 e il 29 marzo il torneo internazionale Youth Cup “Fattorie Donna Giulia” tra i territori di Agerola, Casola di Napoli, Lettere e Gragnano. La competizione, riservata alle categorie 2009, è organizzata dalla società SSDSRL Virturs Junior Stabia FR in collaborazione con l’azienda lucana “Fattorie Donna Giulia”. Testimonial della terza edizione del torneo è l’ex attaccante della Nazionale Italiana Fabio Quagliarella. Nato a Castellammare di Stabia, il centravanti ha vissuto una lunga carriera in giro per l’Italia. Torino, Chieti, Udinese, Ascoli, Napoli, Juventus e Sampdoria, dove, nella stagione 2018/2019 ha anche vinto il titolo di capocannoniere della Serie A con 26 reti, davanti Cristiano Ronaldo. Quagliarella è sceso in campo ben 556 volte nella massima competizione italiana siglando ben 182 gol totali. Considerato uno dei centravanti migliori della sua generazione, Fabio è ricordato anche per la sua grande sportività. Mai troppo sopra le righe, Quagliarella è stato uno di quegli attaccanti che difficilmente si è messo in mostra per via di episodi negativi. E proprio su questo fattore, ci ha costruito una carriera intera: “Mi sono chiesto tante volte cosa trasmettessi. Preso dai gol, dall’agonismo, a volte perdi di vista la percezione che le persone hanno di te. Però mi dicevo sempre che la cosa importante era finire la carriera con un percorso che mi avesse portato a diventare uomo. Mantenere l’equilibrio non è facile ma spero di poter essere stato un esempio per i giovani”. L’ex attaccante della Sampdoria sottolinea l’importanza di tornei come la Youth Cup “Fattorie Donna Giulia”: “È importante creare occasioni del genere. Certe cose non tornano più. Spero che i ragazzi possano divertirsi e speriamo di poter assistere alla nascita di nuovi campioni”. Il campione spiega infatti come anche l’atteggiamento di chi segue i più giovani possa fare la differenza: “Queste sono esperienze di vita. A volte i genitori sugli spalti litigano, discutono: non va bene. Devono capire che non possono giudicare o mettere pressioni ai propri piccoli. I ragazzi devono divertirsi, devono sentirsi liberi”. Il torneo internazionale Youth Cup “Fattorie Donna Giulia” è un’occasione anche per valorizzare il territorio e il turismo sportivo: “È importante lanciare iniziative del genere per questi posti e per far conoscere le bellezze della nostra terra. Quest’anno arriveranno anche tante squadre straniere che potranno – dice Quagliarella ridendo – apprezzare i nostri prodotti e il nostro cibo”. A beneficiarne sarà anche il tessuto sociale e, di conseguenza, gli attori economici del territorio: “Si sta lavorando bene, nella direzione giusta. Gli sponsor e le squadre sono in aumento. Il torneo è serio e faccio quindi un grosso in bocca al lupo agli organizzatori. L’augurio è che possa diventare sempre più grande e importante”. Quagliarella dà poi un consiglio agli sportivi più giovani: “Nel calcio non ci sono scorciatoie. C’è bisogno di sacrificio e disciplina. Bisogna crederci sempre e soprattutto credere in sé stessi, non aspettare che lo facciano gli altri. Non bisogna mai mollare. Poi ad alti livelli, con l’adrenalina, a volte ti lasci andare. Può capitare ma la disciplina è importante, serve correttezza”. Da non sottovalutare poi l’aspetto legato all’umiltà: “Questi tornei ti fanno migliorare perché affronti diverse realtà e puoi apprendere. Puoi migliorare ma serve umiltà e la voglia di fare. A volte puoi essere bravo e ti fermi. Un giocatore anche meno bravo se ha voglia di migliorarsi può arrivare in alto. Ai ragazzi di oggi dico di divertirsi, forse anche meno social, bisogna saperli gestire”. Non può mancare poi la domanda sulla Juve Stabia, capolista nel Girone C di Serie C e squadra della città di Castellammare di Stabia, dove Quagliarella conserva le sue radici: “Io faccio il tifo e ho promesso agli ultras che andrò a vedere una partita in curva. Anche se sono scaramantico, magari vado io e la squadra perde. Auguro al club di continuare così. Poi per quanto riguarda me, c’è rammarico per non aver vestito quella maglia ma avrei voluto dare loro il Quagliarella al top, quello tirato a lucido”. Il pensiero va poi ai fratelli Esposito, Sebastiano, Salvatore e Francesco Pio, tutt’e tre calciatori professionisti e nati a Castellammare di Stabia: “Faccio gli auguri a tutti e tre. Sono bravi, hanno una famiglia dietro che li segue. Spero continuino ad avere voglia e fame di migliorarsi. Il calcio ti chiede sempre di più e devi essere pronto a rispondere. Mantenersi ad alti livelli è difficile. Umiltà, lavoro e sacrificio”. E sui prossimi passi, Quagliarella dichiara: “Farò i corsi da allenatore, vediamo cosa ci riserva il futuro”.
Alfredo Izzo