Il centro storico di Torre Annunziata rinasce. E lo fa passando per una manciata di colori che ridonano speranza e riscatto. Rivalutare i piccoli vicoli abbandonati, rimarginare le ferite delle pareti...
Il centro storico di Torre Annunziata rinasce. E lo fa passando per una manciata di colori che ridonano speranza e riscatto. Rivalutare i piccoli vicoli abbandonati, rimarginare le ferite delle pareti che cadono a pezzi trasformandole in tele sulle quali tutti possono dipingere e lanciare un messaggio. E’ questa la sfida che sta riportando il piccolo centro storico della Provolera a un riscatto urbanistico ma anche sociale. In ogni angolo di quel centro si respira aria nuova ma soprattutto aria buona. I residenti vogliono impegnarsi e continuare a dipingere «almeno qualcuno qui verrà per ammirare qualcosa di bello e non continuare ad etichettarci come rione della camorra» dicono mentre mostrano orgogliosi gli spazi che hanno donato ad artisti in erba e alle scuole per recuperare pareti. C’è chi ha dipinto su una parete un ombrello rosso per ripararsi da una pioggia di cuori rossi e sotto piazzato una panchina, uno spazio dedicato agli innamorati, chi nei vicoli ha esposto invece le reti dei pescatori e addobbato con fiori. E ancora: il volto della Madonna della Neve, alberi e lampioni che spuntano su tubi di eternit, gli spazi dove insistono centraline enel diventate pareti con cassette colorate. Insomma il progetto sembra funzionare e così tanto che c’è chi ha deciso di investire i propri soldi per riparare i muri in tal modo da preparare tele da affidare ai writers, un riscatto sociale che sta motivando tantissimi i residenti del rione Provolera anche se a pochi passi restano le macerie di case crollate e transenne che delimitano ancora mille pericoli, ma questo può e deve essere un passo importante per riscattare quel rione e perchè no l’intera città. Non a caso l’esempio della Provolera è diventato in poco tempo contagioso: nel rione dell’Annunziata, altro centro storico e abbandonato, nel cuore del rione delle Carceri, altri giovani e cittadini volontari e volenterosi stanno lavorando per cercare di recuperare spazi. Da qualche giorno sono già infatti all’opera per realizzare l’icona della Madonna della Neve, la Vergine bruna che rappresenta per i torresi un simbolo di fede e di speranza. Insomma una città che prova a scrollarsi di dosso marchi e di andare avanti coltivando sogni e speranza sprigionando arcobaleni di colori.