“Le organizzazioni criminali dove c’è un appalto fanno di tutto per accaparrarselo. Ovviamente questo fenomeno con il Pnrr si moltiplica perché ci sono più cantieri. Il dramma è che poi non so se avremo tutti gli uomini e le donne che serviranno per indagare su tutto quello che si farà”. Così il procuratore capo della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, rispondendo a una domanda sul rischio infiltrazioni criminali negli appalti finanziati con il Pnrr. “Per quanto riguarda le forze dell’ordine qui a Napoli ci sono i primi della classe, persone di altissimo livello – ha aggiunto – molti li ho conosciuti, molti già avevano lavorato con me, molti sono qui perchè li abbiamo concordati con i vertici delle forze dell’ordine locali con cui ho splendidi rapporti. Certo ci vorrebbe di più: aspettiamo che a giugno si concludano i corsi per maresciallo dei carabinieri e della Guardia di finanza, per ispettori della polizia di Stato, sicuramente arriveranno dei rinforzi. Per quanto riguarda la Procura, se avessi più magistrati farei di più, ma si lavora e si opera in base alle forze che abbiamo”. E fa un esempio: “Se ci sono invece di un cantiere 5 cantieri, il problema si quintuplica. Il dramma è che non so se poi avremo tutti gli uomini che serviranno e le donne che serviranno per indagare su tutto quello che si farà”, sottolinea Gratteri. “Nei giorni passati, subito dopo l’inaugurazione dell’anno giudiziario, ho sentito questro allarme, questi paragoni: ‘Napoli come una città del Sudamerica’. Ma siete stati qualche volta a Bogotà, a Caracas, a Cartagena o a Santa Marta, per poi fare il raffronto con Napoli? Io conosco la violenza nel mondo perché sono stato decine di volte in Sudamerica, so cos’è la violenza in Messico, e paragonare Napoli a una città del Sudamerica è un’affermazione forte che non condivido, e ingrata”. Lo ha detto il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, parlando con i giornalisti al termine della stipula di un protocollo d’intesa con il Comune di Napoli per la tutela dei beni culturali. Gratteri ha sottolineato che “degli ultimi 25 omicidi che ci sono stati, 18 sono stati scoperti. Se se diciamo che siamo in un territorio di camorra, 18 omicidi scoperti su 25 sono tanti. Sono tanti 25 morti, ma anche 18 omicidi scomperti. Quindi parlare di città sudamericana o parlare di città in mano alle mafie non è giusto. Non voglio fare nomi di altre città, però fate uno studio sulle grandi metropoli italiane del Nord, non del Sud, e poi mi dite se Napoli è più pericolosa o meno”. Gratteri ha parlato ieri mattina nel corso della firma per il protocollo di intesa per la tutela dei beni culturali firmato a Palazzo San Giacomo tra Comune, Procura e Soprintendenza. In conferenza stampa il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, il sindaco Gaetano Manfredi e il direttore generale della Soprintendenza archeologica, Belle arti e Paesaggio per l’Area metropolitana di Napoli Luigi La Rocca. “Questo protocollo è fondamentale e ci consentirà, insieme alla Procura, alle forze dell’ordine e alla Soprintendenza, di fare una mappatura di tanti beni culturali che sono nel centro storico della città – ha detto il sindaco Gaetano Manfredi – alcuni dei quali sono di proprietà non chiara, spesso abbandonati o utilizzati in maniera impropria. Possiamo recuperare alla legalità pezzi di città importanti e avviare riqualificazione e riuso. Avviamo un’azione coordinata, come abbiamo già fatto per la stazione Bayard, che ci consentirà di fare un passo importante in avanti per la riqualificazione e la salvaguardia del nostro centro storico Unesco” spiega il sindaco Manfredi.
CRONACA
10 febbraio 2024
Giustizia, l’allarme di Gratteri: «Ci mancano uomini»