Droga e telefonini nel carcere di Salerno: 16 arresti | I NOMI
Scafati. Droga e telefoni cellulari in carcere a Salerno: 16 persone in manette. Il blitz è stato eseguito ieri dalla Finanza e dalla Polizia Penitenziaria che – coordinati dalla procura guidata da Giuseppe Borrell -, hanno eseguito 9 arresti in carcere e 7 ai domiciliari. Rispondono di reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ed all’introduzione di telefoni cellulari all’interno della casa circondariale salernitana.
Le indagini riguardano complessivamente 31 persone indagati, a cui vengono contestati, a vario titolo, oltre ai reati in materia di stupefacenti, alcuni episodi corruttivi, l’estorsione, la vendita di un’arma modificata nonché il riciclaggio e l’autoriciclaggio dei proventi illeciti attraverso l’acquisto di attività commerciali e di auto di grossa cilindrata.
In particolare, secondo l’ipotesi accusatoria, allo stato confermata dal gip, Guglielmo Di Martino, detenuto considerato vicino al clan De Feo di Bellizzi, nel periodo compreso tra agosto 2022 e febbraio 2023, avrebbe promosso un’associazione composta da soggetti, alcuni in stato di detenzione e altri operanti all’esterno del carcere, che si sarebbero adoperati, ognuno con compiti ben delineati, nel fornire il proprio e fattivo contributo finalizzato alla buona riuscita dell’attività illecite.
L’associazione, avrebbe avuto, attraverso una rete di sodali, anche una operatività all’esterno dell’istituto penitenziario riuscendo a controllare la gestione di piazze di spaccio nei comuni di salernitani di Angri, Nocera Inferiore, Bellizzi, Montecorvino Pugliano e Battipaglia. Inoltre è stato delineato in maniera puntuale i ruoli di ogni membro dell’associazione criminale: alcuni si occupavano di reperire lo stupefacente, altri i dispositivi cellulari e le Sim dedicate, altri gestissero le carte prepagate sfruttando i familiari dei detenuti per il prelievo del contante.
Tra le condotte illecite accertate vi sarebbe anche una spedizione punitiva nei confronti di un detenuto che non si atteneva alle direttive impartire dai vertici del gruppo e la vendita di un’arma modificata. Secondo l’ipotesi accusatoria, il fiorente spaccio monitorato all’interno dell’Istituto era agevolato anche da detenuti che, approfittando della libertà di movimento dettata del loro ruolo impiego quali “lavoranti”, si adoperavano per trasportare la sostanza stupefacente nelle varie sezioni, eludendo i controlli, in cambio di piccole dosi per uso personale.
Gli arresti hanno riguardato, Angri, Scafati, Nocera Inferiore, Bellizzi, Avellino, Ariano Irpino, Montecorvino Rovella, Montecorvino Pugliano, Santa Maria Capua Vetere, Lecce e Forlì. In carcere Guglielmo Di Martino (1981), Luca Spagnulo (1985), Amedeo Avallone (1989), Mario Pesce (1980), Marco Molinaro (1988), Antonio Pagano (1981), Arcangelo Buontempo (1985 di Nocera Inferiore), Federico Amaranto (1984 di Nocera Inferiore). Domiciliari sono stati disposti nei confronti di: Maurizio Viscido (1976), Angelo Longobardi (1976 di Angri), Marco Bellosguardo (1974), Gerarda Paradiso (2000), Angela Cianci (1986 di Scafati) Antonino Maratea (1991).
Tra i destinatari del provvedimento cautelare compaiono anche l’agente penitenziario Francesco Giuliano e la compagna Annamaria Russo, entrambi già arrestati in flagranza di reato per fatti diversi ma analoghi, lo scorso 21 dicembre, per aver favorito, a fronte del pagamento di denaro, l’introduzione all’interno della struttura carceraria dello stupefacente e degli strumenti di comunicazione.
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