Rifiuti, scandalo appalti a Torre del Greco: il Comune chiede i danni a politici e colletti bianchi
Torre del Greco. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Mennella si costituirà parte civile nel procedimento penale a carico di politici e colletti bianchi travolti dall’ennesimo scandalo-rifiuti all’ombra del Vesuvio. A una settimana dall’udienza decisiva per le sorti dei 13 imputati a rischio processo – accusati a vario titolo di turbativa d’asta, abuso d’ufficio e rivelazione di segreto d’ufficio – la giunta di palazzo Baronale (dopo essere stata ufficialmente riconosciuta come «parte offesa» dai giudici del tribunale di Torre Annunziata) ha deciso di «entrare» nel giudizio per chiedere, in caso di condanna, i danni ai responsabili delle «gare pilotate» sul fronte Nu.
L’incarico esterno
A difendere gli interessi dell’ente di largo Plebiscito sarà – vista la presenza di diversi dirigenti e funzionari comunali – un legale esterno: il compito è stato affidato all’avvocato Alessandro Maresca del foro di Napoli, atteso già la prossima settimana davanti al gup Maria Concetta Criscuolo del tribunale di Torre Annunziata per formalizzare la volontà dell’amministrazione comunale. Insieme all’ente di palazzo Baronale, già si è costituito parte civile nel procedimento il consorzio Gema, iniziale vincitore dell’appalto Nu prima di essere rimpiazzato in corso d’opera dalla ditta Buttol intorno a cui ruota tutta l’inchiesta.
L’ora della verità
Davanti al magistrato chiamato a ordinare o meno il processo compariranno, in primis, l’ex sindaco Giovanni Palomba – accusato «solo» di turbativa d’asta – e poi diversi «pezzi da Novanta» del Comune, a partire dalla super-dirigente Claudia Sacco, a cui è stata recentemente rinnovata la «fiducia politica» con un nuovo incarico di tre anni alla guida di diversi settori-chiave dell’ente di palazzo Baronale. Insomma, in caso di rinvio a giudizio, l’amministrazione comunale si potrebbe ritrovare sotto il profilo politico «a braccetto» con la super-dirigente a processo e sotto l’aspetto giudiziario su due fronti opposti. Insieme a Giovanni Palomba e a Claudia Sacco sono attesi dall’ora della verità altri quattro dirigenti comunali – tutti in pensione o trasferiti: l’ex plenipotenziario Ernesto Merlino, l’ex avvocato capo Antonluigi Iacomino – arrivato a rassegnare le proprie dimissioni a novembre del 2019 – Generoso Serpico e Giuseppe D’Angelo. E poi tre dipendenti del settore rifiuti (Francesco Liguoro, Aniello Rivieccio e Antonio Lopez) e tre responsabili del cantiere Buttol (l’ex direttore generale Luca Di Monte, Feliciano Ciccarelli e Alessandro Nardi). A chiudere l’elenco l’architetto Antonino De Palma, incaricato del piano industriale e pronto a chiedere di essere giudicato con rito abbreviato.
Gli interrogatori
Per l’udienza in calendario la prossima hanno già chiesto di essere ascoltati Claudia Sacco – accusata di turbativa d’asta, abuso d’ufficio e rivelazione di segreto d’ufficio – l’ex dirigente ai lavori pubblici Giuseppe D’Angelo e per l’ex avvocato capo Antonioluigi Iacomino: i tre imputati proveranno a chiarire le proprie posizioni per scongiurare il rischio del rinvio a giudizio.
Gli appalti nel mirino
Al centro dell’inchiesta aperta dalla procura di Torre Annunziata a fine 2019, la mini-gara da sei mesi promossa dall’ente di palazzo Baronale per garantire la continuità del servizio di raccolta dei rifiuti all’indomani della «cacciata» del consorzio Gema e il successivo appalto d’oro aggiudicato alla ditta Buttol. Secondo la ricostruzione degli investigatori, l’emergenza igienico-sanitaria rilevata dall’amministrazione comunale per procedere alla revoca dell’incarico al consorzio Gema non avrebbe interessato l’intera città bensì – come, d’altronde, certificato dall’Asl Napoli 3 Sud – era riferibile solo agli eco-punti presenti sul territorio. Non solo. Secondo il pubblico ministero Bianca Maria Colangelo, la stessa aggiudicazione alla ditta Buttol – preferita alla Balga e alla Econova a dispetto di un’offerta al rialzo – sarebbe stata macchiata da pesanti «anomalie». Identiche «anomalie» rilevate nel successivo appalto e nei «rapporti confidenziali» tra la super-dirigente Claudia Sacco – in predicato di partecipare al nuovo bando promosso dall’amministrazione comunale per individuare due dirigenti a progetto – e i vertici del colosso ambientale con sede legale a Sarno. A cui la funzionaria comunale avrebbe spifferato – intercettata al telefono dai carabinieri – i segreti del Comune.
Il precedente
Non è la prima volta che il Comune di Torre del Greco «entra» come parte offesa in procedimenti giudiziari legati al settore rifiuti. Nel 2018 era stata proprio la giunta di Giovanni Palomba a presentare costituzione di parte civile nel processo – oggi in corso – a carico dell’ex sindaco Ciro Borriello, travolto dall’inchiesta sul presunto giro di mazzette legato alle gare Nu gestite dalla «ditta di casa» dei Fratelli Balsamo.
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