Flop pari opportunità a Torre del Greco: commissione-fantasma, il Pd corre ai ripari
Torre del Greco. A livello regionale il compito di difendere e tutelare i diritti delle donne della Campania è stato affidato da anni all’esponente democrat Loredana Raia, delegata alle pari opportunità sempre in prima fila per promuovere la diffusione delle politiche di genere. Eppure, proprio a Torre del Greco – la città del vice-presidente del consiglio regionale – la commissione «rosa» resta fantasma, ferma al palo dal 2017, all’epoca dell’istituzione promossa dall’amministrazione comunale targata Ciro Borriello. Un vero (e imbarazzante) paradosso, a cui i consiglieri comunali del Pd a palazzo Baronale – a partire da Olimpia Viscovo e Valentina Di Donna – sembrano intenzionati a scrivere la parola fine, avviando le procedure per la nomina dei componenti della prima commissione pari opportunità.
L’ordine del giorno
La crociata per colmare il «gender gap» istituzionale all’ombra del Vesuvio è stata promossa alla vigilia di Natale, quando i quattro consiglieri del Pd – il capogruppo Vittorio Guarino, il segretario cittadino Salvatore Romano e, appunto, le due donne Olimpia Viscovo e Valentina Di Donna – hanno firmato un ordine del giorno per richiedere l’avvio delle procedure necessarie alla nomina delle componenti della commissione pari opportunità. «Si tratta di uno strumento fondamentale per promuovere le politiche di genere, ritenute indispensabili da questa amministrazione comunale – la premessa dei quattro esponenti democrat di palazzo Baronale – per la diffusione, in particolare tra le giovani generazioni, dei valori di rispetto delle diversità e per contribuire a rendere concreti i principi di uguaglianza di genere». Una missione resa (ancora più) urgente dall’emergenza legata all’escalation di femminicidi in Italia, costata la vita a una figlia di Torre del Greco – Concetta Marruocco, uccisa dall’ex marito nelle Marche – e capace di provocare dolore e rabbia in città. «Il fenomeno della violenza sulle donne è in una fase di recrudescenza che richiede il massimo sforzo da parte delle istituzioni – proseguono gli esponenti del Pd – al fine di porre in essere misure concrete di sostegno alle vittime e ai loro figli affinché venga garantita loro una rete di protezione necessaria per incentivare la denuncia dei reati».
Il primo stop in aula
L’iniziativa doveva essere discussa già durante la seduta del consiglio comunale dello scorso 27 dicembre, ma è «saltata» insieme a una serie di ordini del giorno non ritenuti evidentemente urgenti alla maggioranza. Una battuta d’arresto capace di rianimare gli «spettri» del passato, quando la nomina della commissione pari opportunità si arenò nella commissione affari generali presieduta all’epoca da Gaetano Frulio dopo la presentazione delle candidature delle aspiranti componenti. L’ennesimo schiaffo – metaforico, ma non meno doloroso – alle donne del territorio. Da allora, l’unico «baluardo» delle donne a palazzo Baronale resta la «maestrina» Iolanda Mennella, cugina del sindaco Luigi Mennella e partner elettorale di mister welfare Felice Gaglione. «Bisogna lanciare un forte segnale di discontinuità rispetto al passato – concludono gli esponenti democrat – e occorre procedere senza indugio alla nomina della commissione pari opportunità». Una «crociata» a difesa dei diritti delle donne destinata a scatenare fibrillazioni all’interno della maggioranza. Con buona pace di chi ogni giorno realmente lotta sul campo per la parità di genere e per cancellare ogni deriva sessista. A partire dal consigliere regionale democrat Loredana Raia, delegata alle pari opportunità in Campania eppure fino a oggi «impotente» davanti al prolungato silenzio delle istituzioni della «sua» Torre del Greco.
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