Assistenza, spese record a Torre del Greco: doppia inchiesta sull’affare-welfare
Torre del Greco. Una doppia inchiesta interna al Comune per fare piena luce sulle spese per l’assistenza agli anziani non autosufficienti ospitati all’interno delle comunità tutelari del territorio. A due settimane dall’approvazione in consiglio comunale della variazione-record da 285.000 euro – un via libera arrivato tra le contestazioni dell’opposizione e i dubbi sollevati dal Pd, primo schieramento della maggioranza guidata dal sindaco Luigi Mennella – si apre un nuovo capitolo della crociata politica per garantire la massima trasparenza alle politiche sociali all’ombra del Vesuvio.
La doppia inchiesta
Già all’indomani della turbolenta seduta dell’assise cittadina, il segretario generale Domenico Gelormini – responsabile della trasparenza e dell’anti-corruzione in Comune – aveva chiesto ai responsabili del settore politiche sociali tutti gli incartamenti relativi al «funzionamento» delle comunità tutelari convenzionate con il Comune. Sulla carta cinque strutture, di cui solo una caricata – peraltro, a caro prezzo per le casse pubbliche – di anziani non autosufficienti a cui garantire la necessaria attenzione: la casa di riposo gestita dal fratello del consigliere comunale di maggioranza Felice Gaglione. Una «coincidenza» su cui evidentemente il segretario generale vuole vedere chiaro, verificando la correttezza delle procedure adottate dal settore politiche sociali e dall’ufficio di piano.
L’accesso agli atti
Ma le «indagini» di Domenico Gelormini non sono le uniche avviate a palazzo Baronale. Come annunciato già in consiglio comunale, il «soldato» Luigi Caldarola – già braccio destro dell’ex vicesindaco con delega alle politiche sociali Luisa Refuto, oggi seduto tra i banchi dell’opposizione – ha presentato una formale richiesta di accesso agli atti relativi alla procedura costata già 285.000 euro extra alle casse del Comune. A partire dai verbali Uvi relativi ai 32 ospiti (21 nella struttura del fratello del consigliere comunale di maggioranza Felice Gaglione) delle comunità tutelari e dai nominativi dei «case manager» assegnati agli ospiti e relativi Pai.
Il giallo dei costi
Ma le «indagini» di Luigi Caldarola puntano sopratutto chiarire la vicenda relativa ai costi dell’assistenza: «Alla luce dell’attuale regolamento di accesso ai servizi – viene sottolineato all’interno della richiesta di accesso agli atti – non si comprende a quale articolo faccia riferimento la percentuale di contribuzione a carico degli ospiti delle comunità tutelari. Dalla lettura del regolamento si evince una percentuale similare solo per le prestazioni residenziali socio sanitarie che, come confermato dal dirigente del settore politiche sociali in seduta di consiglio comunale, non rientrano in questa fattispecie essendo il costo del tutto in carico alla quota sociale». D’altronde, i dubbi relativi alla «doppio pagamento» per l’assistenza – uno completamente a carico del Comune e uno compartecipato al 75% dagli ospiti delle strutture – era stato già ventilato nel corso dell’accesa discussione in consiglio comunale. Di qui, la richiesta di visionare le richieste Isee dei 32 ospiti delle comunità tutelari e – relativamente a tutte le strutture – gli atti autorizzativi e di accreditamento nonché gli atti di convenzione con l’ente di palazzo Baronale e le verifiche sulla permanenza dei requisiti per il 2023.
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