Torre del Greco. Bambini «costretti» a girare mezza città prima di tornare a casa dopo essere usciti di scuola e genitori in ansia per i ritardi dei propri bambini. A meno di una settimana dall’a...
Torre del Greco. Bambini «costretti» a girare mezza città prima di tornare a casa dopo essere usciti di scuola e genitori in ansia per i ritardi dei propri bambini. A meno di una settimana dall’avvio del trasporto scolastico all’ombra del Vesuvio, esplodono le prime proteste sull’organizzazione del servizio promosso dall’amministrazione comunale. Sott’accusa, in particolare, i «tagli» del numero di mezzi destinati alle scuole per l’infanzia e per la primaria e il conseguente allungamento delle linee e dei tempi di percorrenza: «In qualche occasione, i nostri figli sono rientrati a casa alle 15», la rabbia di alcuni genitori di piccoli alunni dell’istituto comprensivo Giampietro-Romano di via Nazionale.
La falsa partenza
Alla luce dei disagi registrati durante la prima settimana del servizio – affidato nuovamente alla ditta Angelino di Caivano, vincitrice della gara d’appalto da un milione l’anno per sei anni – una delegazione di mamme della Giampietro-Romano si è presentata agli uffici del settore pubblica istruzione di palazzo La Dalle per chiedere spiegazioni e una rimodulazione di linee e orari: «Siamo venute per incontrare la dirigente Luisa Sorrentino e chiedere di tutelare i nostri figli, garantendo un servizio efficiente – la premessa di Sofia Mennella e Grazia Russo, le «portavoce» del malcontento delle mamme -. In questo momento, viviamo un grande disagio a causa di orari che fanno acqua da tutte le parti». Eppure, già lo scorso 5 ottobre la dirigenza scolastica della Giampietro-Romano aveva pubblicato gli orari per tutti i tre ordini: infanzia, primaria e secondaria. «Il problema è nato proprio a causa dell’allargamento del servizio di trasporto scolastico alle scuole medie. Per carità, si tratta di un’ottima iniziativa – la premessa delle due mamme – ma, evidentemente, non è stata studiata correttamente. L’anno scorso c’erano cinque scuolabus per l’infanzia e la primaria, mentre oggi ci sono tre mezzi per i bambini e uno per gli studenti delle medie». Il risultato? Bus più «carichi» rispetto al passato e bambini – in particolare i residenti in periferia – costretti a lunghe «traversate» e a lunghe attese prima di tornare a casa una volta usciti di classe.
Il muro della dirigente
La sergente di ferro Luisa Sorrentino – regolarmente in ufficio – non ha voluto ricevere la delegazione di mamme, ma dal settore pubblica istruzione hanno assicurato di avere già avviato la rivisitazione di linee e orari per limitare al minimo i disagi. E scongiurare il rischio di costringere i bimbi a «viaggiare» per due ore al giorno per andare a scuola.
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