Scafati, ritardi per l'ospedale: nuove accuse di Aliberti a De Luca
Scafati. Il sindaco di Scafati si è interfacciato con il direttore generale dell’Asl di Salerno, Gennaro Sosto e torna alla carica per l’ospedale “Mauro Scarlato”. Nel mirino, i ritardi per il via alle procedure necessarie per l’assunzione di nuovi medici presso il presidio sanitario di Scafati.
Ritardi e accuse
Prima del precedente incontro (31 ottobre) Aliberti aveva firmato un’ordinanza per intimare all’azienda sanitaria e alla Regione Campania l’immediata riapertura del punto di primo intervento nonché la dotazione di ambulanze con personale medico specializzato in emergenza per i casi di maggiore complessità, in numero adeguato in base alla popolazione. “Il bando per l’assunzione dei sei medici da assegnare al ‘Mauro Scarlato’ per l’apertura del pronto soccorso base è stato trasferito in Regione proprio in occasione della riunione avuta il 31 ottobre scorso” fa sapere il sindaco. “Se lo stesso avviso non è ancora stato pubblicato sul Burc e poi in Gazzetta, se ancora emergono ritardi, le responsabilità questa volta sono da addebitare al presidente Vincenzo De Luca e ai suoi fedelissimi consiglieri regionali che, a comando, si scagliano contro la mia persona e contro la città di Scafati”. A distanza di un mese dal colloquio con il manager Gennaro Sosto, “a causa dell’ostruzionismo della Regione Campania e del presidente Vincenzo De Luca, nulla è cambiato per il nostro “Mauro Scarlato”. Persiste il blocco dei ricoveri oltre i 24 posti letto imposto un anno fa a seguito dell’incendio del reparto farmacia. Resta ancora chiuso il laboratorio di analisi così come il punto di primo intervento e, cosa grave, nessun potenziamento del servizio 118 a Scafati è stato assicurato”.
La sanità in ginocchio
Tutto questo mentre l’ospedale di Nocera Inferiore, incoronato maglia nera dei nosocomi italiani dalla Agenas continua a trasferire per carenza di posti letto decine di pazienti al giorno in altri presidi della Regione. “Continuo a pensare che la politica regionale stia utilizzando la sanità come arma di battaglia politica frenando le attività dei tecnici di questa azienda ospedaliera con i quali abbiamo convenuto che l’apertura dell’intero presidio ospedaliero di Scafati non possa prescindere dalla riattivazione del pronto soccorso base, con medici addetti all’emergenza o con specialità equipollenti che abbiano alle spalle i servizi essenziali per consentire la gestione di qualsiasi tipo di emergenza: una radiologia, un laboratorio di analisi (già esistente ma che necessita di alcuni lavori di ristrutturazione), una rianimazione (già ottimamente funzionante)”. Resterebbe il problema della sala operatoria i cui lavori sono stati iniziati e poi sospesi. I presupposti tecnici per riaprire, anche nei primi mesi del prossimo anno, ci sono.” Tutto sarà fattibile se non ci saranno ostacoli e se la battaglia di Vincenzo De Luca contro Scafati avrà fine, essendo usciti, tra l’altro, dalla fase commissariale. Se questo non dovesse accadere, temo che la disperazione e la paura, visti anche gli ultimi accadimenti, potrebbero anche provocare la rivoluzione di una città di circa cinquantamila abitanti e di un comprensorio ancora più vasto che non merita di essere trattato indignitosamente, venendo a mancare i servizi sanitari essenziali che potrebbero garantire la vita nostra, di un nostro parente, di un nostro amico e di chiunque ne dovesse aver bisogno. Basta chiacchiere. Basta giocare sulla pelle delle persone. Tutelerò i diritti degli scafatesi a tutti i costi”.
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