Torre del Greco. Il fuoco covava da settimane sotto la cenere. E l’incendio è puntualmente divampato durante l’ultima seduta del consiglio comunale, scatenando malumori e tensioni all’interno della maggioranza guidata dal sindaco Luigi Mennella. Sotto i riflettori dell’assise è finita una variazione di bilancio da 285.000 euro – già approvata dall’esecutivo di palazzo Baronale, senza il voto dell’assessore dem Antonio Ramondo – necessaria per garantire l’assistenza agli anziani non autosufficienti ospitati all’interno delle strutture convenzionate con il Comune. Sulla carta distribuiti tra cinque comunità tutelari del territorio, ma – in realtà – in larga parte «assegnati» a caro prezzo per le casse pubbliche all’interno della casa di riposo gestita dal fratello del consigliere comunale Felice Gaglione. Una «anomalia» sollevata dai banchi dell’opposizione, capace di fare breccia nella granitica coalizione uscita vincitrice dalle ultime elezioni. Alla fine, la delibera è stato approvata – non senza defezioni tra le fila della maggioranza – ma le scorie della discussione politica rischiano di minare gli equilibri della squadra di governo cittadino.
Fuori dall’aula
Al momento della discussione sul provvedimento-clou della serata, proprio Felice Gaglione – dipendente dell’Asl Napoli 3 Sud – ha annunciato la sua uscita dall’aula. Non per motivi di incompatibilità – come sottolineato dall’ex assessore ai lavori pubblici della giunta targata Giovanni Palomba – bensì per «motivi etici e morali». A evidenziare una serie di dubbi sulla vicenda, l’esponente d’opposizione Luigi Caldarola: forte dell’esperienza nel settore maturata durante il mandato di Giovanni Palomba, il candidato sindaco della coalizione del cambiamento ha messo in fila tutti i (presunti) errori commessi nella procedura di collocamento nelle comunità tutelari di soggetti non autosufficienti. A partire dalle valutazioni della commissione socio-sanitaria e dalle spese (per intero) sostenute dal Comune fino alla compartecipazione-fantasma (sulla carta, al 75%) degli assistiti. Senza tralasciare il «dettaglio» legato al massiccio collocamento di assistiti (21 su 32) alla comunità tutelare gestita dal fratello di Felice Gaglione.
L’affondo del Pd
Le ombre allungate da Luigi Caldarola hanno innescato l’intervento del capogruppo del Pd, primo partito della maggioranza: «Questa variazione ha scatenato diverse fibrillazioni negli ultimi giorni – la premessa di Vittorio Guarino – perchè, non nascondiamoci, parliamo di una variazione “anomala”. Il Pd voterà il provvedimento, ma dobbiamo ammettere che non c’è una grande serenità. Personalmente, sono poco sereno perchè credo ci sarà un continuo a questa variazione di bilancio da 285.000 euro visto che da già qualche anno si segue questo andazzo, con il Comune che incrementa sempre queste tutelari. E considerato che siamo in consiglio comunale da qualche anno e abbiamo imparato a “leggere” quello che c’è dietro a ogni atto, mi sono informato e ho scoperto che agli atti dell’ufficio ci sono già altri nominativi per le comunità tutelari. Quindi probabilmente in consiglio comunale arriveranno altre variazioni di bilancio. Allora voglio dire con molta chiarezza: ritengo sia necessario mettere un punto a questa situazione, non voglio più provvedimenti del genere in consiglio comunale». Parole capaci di scatenare la piccata reazione di Iolanda Mennella – partner elettorale di Felice Gaglione – e la furiosa replica del capogruppo del Pd. Poi il voto e l’ok al provvedimento. Destinato in ogni caso a lunghi strascichi, a partire dall’accesso agli atti relativi alle comunità tutelari già annunciato da Luigi Caldarola in aula.
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