Un parcheggio con le strisce bianche, di quelli che a Castellammare se ne vedono sempre meno e dove non c’è bisogno per sostare la propria auto del pagamento del ticket. Ad occupare lo stallo una s...
Un parcheggio con le strisce bianche, di quelli che a Castellammare se ne vedono sempre meno e dove non c’è bisogno per sostare la propria auto del pagamento del ticket. Ad occupare lo stallo una sedia, posta da chi con arroganza vuole far capire agli altri che quel posto è suo, senza nessun tipo di diritto o concessione. È quello che succede da mesi a Castellammare, in particolare al rione dell’Acqua della Madonna, un quartiere, seppur centrale e dalle potenzialità turistiche incredibili dove lo Stato ha rinunciato a metterci piede da troppo tempo. Una situazione che a lungo andare ha permesso il dilagare di una sottocultura figlia delle più becere logiche criminali. La camorra qui c’entra poco e nulla, o almeno c’entra nella sua forza di trasmettere modalità e visioni di vita completamente sbagliate. Sedie o cassette di plastica o di legno, bidoni dell’immondizia, carrelli o qualsiasi altro tipo di strumento che può occupare spazio sono gli arnesi degli incivili per occupare abusivamente un posto auto quando, per servizi, commissioni e ogni evenienza, bisogna spostarsi e trovare poi al ritorno il “proprio” spazio per parcheggiare sotto casa libero. Un fenomeno che in città si sta diffondendo a macchia d’olio e che con il passare del tempo diventa sempre più evidente non solo all’Acqua della Madonna. Basta fare un giro in auto tra le strade di Castellammare per rendersi conto che episodi simili si verificano anche all’Annunziatella, a Ponte Persica, e negli altri rioni del centro antico. I posti auto occupati abusivamente, nella maggior parte dei casi, sono sempre gli stessi, così come le automobili che vengono parcheggiate al loro interno. Una situazione su cui, a dire il vero, è anche difficile intervenire per le forze dell’ordine perché da parte della cittadinanza c’è quasi una rassegnazione e un’accettazione implicita del fatto. Un’omertà causata da una serie di abusi di potere, soprattutto nei quartieri di periferia, ad opera di chi ritiene che la cosa pubblica sia esclusivamente di sua proprietà, e che rende quel gesto apparentemente innocuo, la semplice normalità. Eppure basta spostarsi di pochi chilometri per trovare chi ha pagato con la vita la sua ribellione a questa imposizione. A Torre Annunziata, il 19 aprile 2021, Maurizio Cerrato fu assassinato da quattro persone- Giorgio e morì tra le braccia della figlia Maria Adriana. Cerrato fu accoltellato al cuore per una lite per un parcheggio occupato abusivamente in una strada pubblica. Riprendendo le parole di Luigi Cuomo, il presidente di Sos Impresa, rilasciate pochi giorni fa a Metropolis, nemmeno un commissariamento per camorra ha innescato un senso di ribellione ai clan e alle sue logiche nei cittadini di Castellammare. Ma c’è da dire che mancano anche i controlli in una zona dove i parcheggiatori abusivi continuano a fare il bello e il cattivo tempo, occupando senza alcuna autorizzazione tutti gli spazi pubblici, che siano stalli per la sosta o marciapiedi, per portare avanti il loro business illecito.