Torre del Greco. L’iniziativa si intitolava «un albero per la salute» e – significativamente – l’Asl Napoli 3 Sud ha deciso di celebrarla davanti all’ospedale-simbolo della lotta p...
Torre del Greco. L’iniziativa si intitolava «un albero per la salute» e – significativamente – l’Asl Napoli 3 Sud ha deciso di celebrarla davanti all’ospedale-simbolo della lotta per il diritto alla sanità all’ombra del Vesuvio. Così la manifestazione promossa in collaborazione con il raggruppamento biodiversità dei carabinieri e con la Fadoi è diventata – complice la contemporanea presenza del direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud e del direttore sanitario del Maresca – l’occasione «giusta» per fare un punto sulla situazione del nosocomio di via Montedoro, fanalino di coda dei presidi sanitari della provincia a dispetto delle rassicurazioni di politici e addetti ai lavori. Come confermato, al netto delle speranze (e degli spot) per il futuro, dallo stesso Giuseppe Russo e da Alessandra Gimigliano.
Gli ultimi spot
A margine della «festa dell’albero» in chiave ecologico-sanitaria, infatti, il direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud si è soffermato sullo «stato di salute» del lungodegente ospedale Maresca. Provando a rimarcare il risultato ottenuto dagli attivisti del diritto alla salute pubblica all’ombra del Vesuvio – il mantenimento del pronto soccorso attivo – ma rimarcando, altresì, le grandi difficoltà legate alla carenza di personale. Un problema comune a diversi presidi sanitari della provincia di Napoli, ingigantito all’ospedale Maresca dalle costanti ombre sul futuro. Spettri allontanati da Giuseppe Russo con l’impegno «a implementare tutte le attività possibili e immaginabili». Un impegno generico, a conferma della «navigazione a vista» della Regione Campania sul nosocomio di via Montedoro.
Cantiere aperto
La fotografia dello «stato comatoso» in cui versa il presidio sanitario di Torre del Greco arriva proprio dal «cantiere aperto» a due passi dal pronto soccorso, dove sono in corso i lavori per la realizzazione di sei posti di sub-intensiva. Gli interventi furono inaugurati in pompa magna – alla presenza del consigliere regionale Loredana Raia e di due amministratrici di Ercolano: l’assessore alle politiche sanitarie Mariarca Cascone e il consigliere comunale Elisa Spina, con un passato all’interno del comitato Pro Maresca – e dovevano essere terminati entro 180 giorni. Ovvero, entro Natale del 2022. A distanza di un anno, il direttore generale Giuseppe Russo ha assicurato che «i lavori sono alle battute finale e nei prossimi mesi ci sarà l’apertura del reparto». Calendario alla mano, non prima del 2024. Con un anno abbondante di ritardo (salvo ulteriori imprevisti) rispetto all’iniziale tabella di marcia.
Il direttore sanitario
Uno scenario desolante, davanti a cui il neo direttore sanitario Alessandra Gimigliano non si è nascosta dietro un dito: «Ci sono diverse criticità – le parole a margine della festa – ma stiamo lavorando per potenziare il pronto soccorso e attivare il reparto di sub intensiva». Insomma, il tempo al Maresca sembra essersi fermato al giugno 2022.
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