Nocera Inferiore. Tiene banco la vicenda degli assessori e consiglieri che avrebbero incassato la carta solidale Inps di 380 euro. Giovanni D’Alessandro dall’opposizione rilancia la vicenda dell...
Nocera Inferiore. Tiene banco la vicenda degli assessori e consiglieri che avrebbero incassato la carta solidale Inps di 380 euro. Giovanni D’Alessandro dall’opposizione rilancia la vicenda della Carta solidale Inps di cui alcuni della maggioranza avrebbero usufruito.
Si tratta del bonus una tantum messo a disposizione dal governo a favore dei nuclei familiari il cui Isee non supera i 15 mila euro.
Il contributo può essere utilizzato per l’acquisto di beni di prima necessità. “Rattrista immaginare – dice il consiliere D’Alessandro – che possano esserci assessori di Nocera Inferiore che per vivere avrebbero bisogno di un sussidio di povertà, nonostante l’indennità mensile da assessore sia di quasi 1.200 euro, il che già gli farebbe superare il limite Isee. A un dubbio così grave, però, il sindaco ha risposto con parole assolutamente insoddisfacenti per un minimo di etica pubblica, affermando di non avere mai chiesto ai suoi assessori il loro Isee e di avere selezionato la sua giunta solo per le competenze, capacità ed esperienze”.
Poi D’Alessandro si chiede come sia possibile che professionisti di spessore risultino addirittura indigenti. “Cioè la giunta sarebbe composta da professionisti così brillanti da non riuscire neppure ad avere un reddito che gli consenta di acquistare il pane, la pasta, la farina, il latte senza il contributo per le famiglie povere assicurato dall’Inps? A me pare che questa risposta sia anche peggiore del dubbio. Il popolo cosa dovrebbe pensare di tutto questo? Che ci sono politici che davvero si candidano al consiglio comunale per ottenere un posto da assessore e sopravvivere con i guadagni della politica, giacché dalla loro professione non riescono neppure a ottenere le risorse per comprare il pane e la pasta?”.
D’Alessandro ha chiesto al sindaco Paolo De Maio “di verificare immediatamente se quindi ci sono assessori che, pur percependo un non trascurabile stipendio per la carica rivestita, hanno avuto l’avventatezza di presentarsi dinanzi agli uffici postali per ritirare un assegno di povertà destinato ai veri indigenti, e di revocargli subito la carica” conclude il consigliere.
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