L'ex sindaco cita le relazioni universitarie sulle sorgenti
«L’Acqua della Madonna e l’Acqua Acidula manterranno le loro caratteristiche peculiari e il loro gusto». E’ questo l’impegno assunto dai commissari straordinari di Castellammare di Stabia, che intervengono «su alcune perplessità avanzate, in merito alle ipotesi di intervento avanzate dal tecnico incaricato». La settimana scorsa, infatti, la commissione straordinaria aveva voluto incontrare la stampa per spiegare il percorso messo in campo per arrivare alla riapertura della mescita. In sostanza, a causa della presenza di Radon e Nichel oltre i limiti di soglia, il chimico incaricato dal Comune, Maurizio Galasso, spiegò che sarebbe stato necessario creare un sistema di filtraggio per evitare rischi per la salute pubblica. «Le tecnologie per allontanare il Radon sono due: l’air stripping, che consiste nell’immissione di aria nell’acqua per portare via il gas, mentre il secondo è quello dei carboni attivi, spugne che fungono da filtri – aveva detto Galasso, aggiungendo – Abbiamo preferito usufruire dell’air stripping dove il consumo e i costi per l’ente sono limitati all’uso di energia elettrica, a differenza dell’applicazione dei carboni attivi, per i quali sono previsti costi di rimozione, quando le spugne si esauriscono, e di acquisto del prodotto. Per la rimozione del Nichel verranno utilizzate resine a scambio ionico, filtri già in uso per la stessa problematica in un comune in provincia di Varese». Questi interventi, secondo il tecnico, avrebbero garantito il consumo sicuro da parte dei cittadini. La sua tesi, tuttavia, ha suscitato un po’ di perplessità da parte di chi ritiene che possa esserci il rischio di alterare quelle che sono le peculiarità di un’acqua minerale, in particolare quella della Madonna, che ha un gusto che la rende unica. «Bene ricordare che “l’acqua della Madonna, più di tutte le altre, è il biglietto da visita della Città delle Acque”, ma occorre che se ne possa garantire l’uso alla comunità – dicono i commissari straordinari, attraverso una nota – Ringraziamo per l’invito che ci viene rivolto a riflettere sul lavoro che stiamo portando avanti. Rassicuriamo tutti che la commissione straordinaria si assume la responsabilità di ciò che fa con scelte meditate, anche sulla base di relazione fornita da consulente tecnico con lavoro in ambito nazionale. L’attività che attende gli uffici comunali, di concerto con Asl e Arpac, durerà diversi mesi e se i risultati dovessero essere positivi, l’impianto riguarderà l’acqua solo a valle». «Non si è mai immaginato di intervenire sulle sorgenti: la soluzione renderebbe potabile l’acqua ai fontanini pubblici, pur continuando i controlli e consapevoli delle variabili naturali – continuano i commissari, aggiungendo – Intanto una commissione di esperti è incaricata dello studio sulle acque delle sorgenti e delle terme. Inoltre preme ricordare che la Commissione ha chiesto anche uno studio sul sistema con carboni attivi, proprio per garantire la conservazione del gusto».