Portici. Brusca frenata per gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione dello stadio San Ciro: a 4 mesi dall’aggiudicazione dei lavori alla società Geniale, i giudici del Tar Campania bocciano la procedura adottata dal Comune di Portici e rimettono in discussione la gara d’appalto da quattro milioni di euro finanziata con i fondi del Pnrr legati agli impianti sportivi. I magistrati della prima sezione del tribunale amministrativo regionale – presidente Vincenzo Salamone – hanno annullato tutti gli atti relativi al bando promosso a fine 2022, costringendo ora l’ente di palazzo Campitelli guidato dal sindaco Vincenzo Cuomo a una disperata corsa contro il tempo per scongiurare il rischio di perdere i finanziamenti del piano nazionale di ripresa e resilienza.
L’esclusione contestata
A bloccare l’apertura del cantiere dell’impianto sportivo di via Farina – annunciato in pompa magna dallo stesso Vincenzo Cuomo a inizio gennaio – il ricorso presentato dal consorzio stabile Policost, escluso a metà febbraio dalla corsa per l’affidamento congiunto della progettazione esecutiva e dei lavori di ristrutturazione dello stadio San Ciro. Al centro del contenzioso, la decisione della commissione di gara di tagliare fuori il consorzio stabile Policost a causa della (presunta) mancanza di requisiti della consorziata Impianti Tecnologici Avanzata come ditta esecutrice degli interventi: «Codesto consorzio stabile, avendo indicato come consorziata esecutrice un operatore economico non in possesso in proprio dei requisiti di partecipazione previsti dalla lex specialis è escluso dalla procedura di gara», il verdetto degli «esperti» del Comune. Una tesi impugnata dal consorzio stabile Policost e trascinata davanti ai giudici del tribunale amministrativo regionale.
La prima sentenza
Il Comune di Portici si è costituito in giudizio, presentando – a marzo del 2023 – la propria memoria difensiva. Dopo la discussione di metà aprile sull’istanza cautelare, i giudici hanno fissato per l’inizio di luglio la camera di consiglio per la decisione. La sentenza ha bocciato la procedura adottata dall’ente di palazzo Campitelli e riaperto, in pratica, l’intero iter del bando: «Nella partecipazione alle gare d’appalto e nell’esecuzione – le motivazioni dei magistrati – è il Consorzio stabile (e non già ciascuna delle singole imprese sue consorziate) ad assumere la qualifica di concorrente e contraente e, per l’effetto, a dovere dimostrare il possesso dei relativi requisiti partecipativi (attestazione SOA per categorie e classifiche analoghe a quelle indicate dal bando). Conclusivamente si deve ritenere che nel caso di specie non sussista il censurato difetto di qualificazione del consorzio stabile Policost, con la conseguenza che, in accoglimento del ricorso introduttivo e dei motivi aggiunti, l’esclusione e la successiva aggiudicazione devono essere annullate». Una doccia fredda per Vincenzo Cuomo & company, ora chiamati a scegliere se trascinare la questione davanti al Consiglio di Stato oppure riavviare da zero il bando.
Gli interventi
Il progetto presentato dall’amministrazione comunale puntava alla riqualificazione delle aree periferiche del territorio e alla realizzazione di una sorta di cittadella dello sport al servizio della comunità. Diversi gli interventi previsti: rifacimento della pista di atletica, delle pedane dei salti con dotazione completa degli accessori ed attrezzature; ristrutturazione delle gradinate spettatori con l’installazione di sedute con schienale; nuova recinzione di separazione con l’area sportiva; ristrutturazione completa della palestra coperta con nuovi pavimenti e rivestimenti in gomma e arredi; nuovo manto in erba sintetica e attrezzature per il campo di calcetto; adeguamento di tutti gli impianti, nell’ottica del miglioramento energetico dell’intera struttura. Opere imponenti, davanti a cui il sindaco Vincenzo Cuomo aveva gonfiato il petto: «Tutto questo si sta realizzando – le parole dell’esponente del Pd – grazie alla capacità di questa amministrazione comunale». Capacità, oggi, bocciate dal Tar Campania.
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