LEGGENDEMETROPOLITANE
SARA APUZZO E CHIARA D’ORSI
Torre del Greco è da sempre famosa per la sua preziosissima produzione di corallo rosso ed è per questo che ormai da secoli si tramanda una stori...
LEGGENDEMETROPOLITANE
SARA APUZZO E CHIARA D’ORSI
Torre del Greco è da sempre famosa per la sua preziosissima produzione di corallo rosso ed è per questo che ormai da secoli si tramanda una storia affascinante, conosciuta in tutto il mondo e legata alla tradizione di questo gioiello della costiera campana. Il corallo rosso è la fusione di passione, amore e artigianato locale, infatti la sua lavorazione ha radici antiche risalenti a centinaia di anni fa. Si racconta che i pescatori locali iniziarono a recuperarlo dal mare più profondo e che gli artigiani della città cominciarono a lavorarlo creando gioielli di qualsiasi tipo, oggetti d’arte e ornamenti di alta qualità. Erano soliti utilizzare questa materia prima unica nel suo genere, un vero e proprio tesoro da custodire gelosamente, per questa ragione nel corso dei secoli, la città leopardiana divenne un importantissimo centro per la produzione di gioielli, guadagnandosi tra le altre cose, la reputazione di eccellenza e bellezza in questo settore. Gli artigiani dovevano essere davvero esperti ed abili nel loro lavoro perché questo richiedeva un alto grado di concentrazione e pazienza, soprattutto per la grande attenzione che bisognava prestare ai dettagli in questo tipo di lavorazione. Iniziarono tutti a modellare questa preziosa pietra rossa e molti riuscirono a realizzare anche i cosiddetti cammei, bijoux di alta classe bramati da tutte le donne in quel periodo, ma anche oggetti sacri e decorazioni di valore. Il corallo inoltre, contribuì alla prosperità economica della città rendendola un vero e proprio impero del corallo, non solo dal punto di vista finanziario ma anche da quello artistico. Ci sono tante leggende legate all’immagine di questa pietra rossa tanto bella quanto preziosa, il primo a parlarne fu proprio il poeta romano Ovidio, il quale ci racconta che il corallo nacque in realtà dal sangue versato da Medusa quando venne decapitata da Perseo, il famoso eroe della mitologia greca. La storia ci spiega che Medusa, come le altre Gorgoni, aveva la grande capacità di pietrificare con lo sguardo chiunque incrociasse i suoi occhi e per questa ragione anche il suo sangue, una volta a contatto con la schiuma dell’acqua di mare, pietrificò alcune alghe, tingendole di rosso e trasformandole in quello che oggi conosciamo come il corallo rosso. Nonostante ciò alcuni ritrovamenti risalenti all’età preistorica confermano che questa pietra è da sempre considerata un bene di lusso e utilizzata per ornare oggetti. In epoca romana veniva utilizzata addirittura come medicinale per prevenire le crisi epilettiche, gli incubi e i dolori della dentizione dei bambini. In tempi non sospetti invece si racconta che ogni marinaio, originario di questa splendida città, era alla continua ricerca di questa pietra preziosa che prese il nome di “spugna d’oro” del Mediterraneo. La svolta fu data da Paolo Bartolomeo Martin che partito dal porto di Marsiglia per sfuggire alla crisi della lavorazione del corallo, approdò a Torre del Greco, dove fu subito accolto e apprezzato per la sua abilità nell’incisione dei cammei non solo su corallo ma anche su conchiglia, proprio per questo i torresi decisero di affidargli il primo laboratorio della città specializzato nell’incisione del corallo. Il marsigliese però, mentre era al porto per contrattare con un venditore di corallo, si innamorò di una giovane fanciulla dallo sguardo seducente. Da quel momento decise di stabilirsi e vivere la sua vita a Torre del Greco e chiese a Ferdinando IV di Borbone di aprire la prima fabbrica di produzione del corallo. C’è però un filo sottile che collega storia e leggenda, infatti voci di paese narrano che molti secoli fa, un giovane pescatore di nome Gennaro si immerse in mare, al largo delle coste del golfo di Napoli per cercare pesci e frutti di mare. Durante una delle sue immersioni, si trovò di fronte a una bellissima sirena, seducente e misteriosa. Come tutte le sirene, anche questa aveva i suoi poteri magici ed è per questo che decise di svelargli un segreto che avrebbe fatto la fortuna della sua famiglia e della sua città. Gli parlò di un corallo rosso straordinariamente prezioso che giaceva sul fondo del mare, ed il pescatore, attratto dalla storia, decise di seguire la sirena attraverso intricati percorsi sul fondale marino fino a raggiungere un meraviglioso giardino di coralli rossi scintillanti, che risplendevano sotto la luce del sole. La sirena gli disse che il corallo doveva essere raccolto con rispetto e gratitudine, allora Gennaro raccolse soltanto una piccola quantità di corallo per poi tornare a riva. Una volta a casa, iniziò a lavorare il corallo con grande abilità, trasformandolo in oggetti di rara bellezza. Da quel momento, il corallo rosso divenne una risorsa preziosa per Torre del Greco, contribuendo alla fama della città e al benessere dei suoi abitanti. La leggenda del corallo rosso è diventata parte integrante della cultura e dell’identità della comunità di Torre del Greco, celebrando la connessione tra l’uomo e il mare e l’arte dell’artigianato locale.
Per Ovidio nacque quando Medusa venne decapitata da Perseo: il suo sguardo aveva il potere di pietrificare persone e cose e il suo sangue pietrificò le alghe marine con cui venne a contatto
Paolo Martin, abile incisore di Marsiglia, si stabilì a Torre dove aprì la prima fabbrica che produceva corallo