La bambina è tornata a casa dopo l'intervento salvavita a Boston
Accolta dai suoi compagni di classe davanti casa. Festeggiata con coriandoli e applausi, palloncini rosa e un tappeto che fa da passerella. E poi l’immancabile brindisi per salutare con felicità il suo rientro a Castellammare. Mariarosaria Graziuso, la bimba di 8 anni che si è sottoposta a un intervento salvavita al cuore nel Boston Children Hospital, lo scorso aprile, è tornata in città dopo quaranta giorni trascorsi negli Stati Uniti. Visibilmente emozionata, è stata accolta dai suoi affetti più cari. La sua famiglia, qualche vicino di casa che l’ha vista crescere e i suoi amici di classe. Un pensiero fisso nella testa di Mariarosaria, che anche da Boston chiedeva sempre quando avrebbe potuto far ritorno a scuola. «Dipendesse da lei sarebbe tornata in classe già oggi», sorridono papà Giuseppe e mamma Maria, che dopo un inizio d’anno carico di preoccupazioni e anche momenti di sconforto, possono finalmente scaricare tutta la tensione accumulata. Il viaggio di ritorno in Italia è andato bene ed a Mariarosaria sono brillati gli occhi quando è passata davanti alla chiesa del San Marco. «Ogni giorno sia lei che Francesco ci chiedevano quando saremmo tornati a Castellammare», raccontano papà Giuseppe e mamma Maria. «Ci sono stati momenti non facili da superare, ma adesso finalmente la nostra piccola potrà riprendere la sua vita – continuano i genitori – Nei prossimi giorni si sottoporrà al primo controllo a Roma, poi dalla settimana prossima riprenderà anche la scuola e tutte le attività che le piacciono». Un risultato importante quello raggiunto dalla famiglia Graziuso, perché le condizioni di salute della piccola Mariarosaria all’inizio del 2023 rendevano indispensabile un intervento chirurgico negli Stati Uniti. Una prospettiva che gli era stata paventata dai medici dell’ospedale Bambin Gesù di Roma, per risolvere una patologia cardiologica che non le dava tregua fin da piccolissima. Dopo i primi contatti con il Boston Children Hospital e la disponibilità dell’equipe medica guidata dal professore Pedro Del Nido a eseguire l’intervento, a Castellammare si è messa in moto la macchina della solidarietà. Associazioni, parrocchie, sindaci di altri comuni, commercianti e società sportive si sono impegnati a organizzare iniziative per raccogliere fondi a cui hanno partecipato migliaia di persone. Con il contributo di tanti si è riusciti a raggiungere la cifra necessaria a garantire il ricovero e l’intervento della piccola Mariarosaria negli Stati Uniti, oltre che dare alla sua famiglia la possibilità di seguirla nel lungo periodo di degenza. Dopo quaranta giorni trascorsi a Boston, la bambina stabiese ha avuto il via libera al ritorno a casa, con l’impegno di sottoporsi a controlli periodici già fissati al Bambin Gesù di Roma. Un piccolo sacrificio per Mariarosaria che adesso potrà finalmente riprendere in mano la sua vita. A cominciare dalla scuola, perché il suo desiderio è quello di tornare subito tra i banchi della sua classe.