Agorà Metropolis ospita il confronto tra i candidati a sindaco di Scafati. Francesco Carotenuto, Michele Grimaldi, Cristoforo Salvati e Pasquale Aliberti ospiti del dibattito. Assente, per motivi per...
Agorà Metropolis ospita il confronto tra i candidati a sindaco di Scafati. Francesco Carotenuto, Michele Grimaldi, Cristoforo Salvati e Pasquale Aliberti ospiti del dibattito. Assente, per motivi personali, il quinto candidato, Corrado Scarlato.
Aliberti, lei è fuori dalla scena politica per diversi anni cosa l’ha spinta a candidarsi. Si aspettava le polemiche? «In verità io non sono mai stato fuori dalla scena politica. Da quando avevo 14 anni mi sono interessato alla politica del territorio anche fuori dalle istituzioni. Il rapporto con la gente deve essere costante e il territorio si deve vivere e conoscere. Scafati è grande e confina con comuni che sono distanti tra di loro. Le polemiche anche sulle mie candidature nascono dal momento in cui vengo eletto sindaco nel 2008 dove le aggressività dei miei avversari le ho subite ed addolcite cercando di trasformarle in sentimenti positivi. L’invidia, la gelosia e la violenza sono il nemico da abbattere. Sono uno che non è stato appoggiato dalla mia stessa parte in passato».
Carotenuto, si è candidato nonostante dal centrosinistra le chiedessero di unire la coalizione? Una scelta d’ambizione o di cuore? «ll nostro è un percorso che parte da lontano: è un percorso civico e associativo che ci vede in campo in citta già da 12 anni. Le prime battaglie si vedono già con l’ospedale quando altri governi hanno deciso di condannare a morte la nostra città. Siamo attivi per la tutela dell’ambiente. Rappresentiamo una proposta politica e ci siamo candidati non contro qualcuno ma per qualcosa e quel qualcosa è la città. Noi rappresentiamo la svolta che può portare la città dove merita».
Grimaldi, il Pd in questi anni non ha sempre brillato dal punto di vista politico: ritiene che questa possa essere l’occasione giusta o le ataviche divisioni finiranno per creare qualche problema? «Noi abbiamo costruito una coalizione di centro sinistra, abbiamo unito modi diversi di guardare la città che si sono ritrovati sotto un unico progetto, quello per migliorare la vita dei cittadini. Vogliamo costruire due cose: una coalizione che possa assicurare la giusta governabilità alle istituzioni in modo che i cittadini quando si recano al comune devono sapere con chi si interfacciano. Come seconda cosa voglio costruire la giusta filiera per fare di Scafati un luogo dove si possono attirare investimenti e tutti insieme risolvere i problemi. Siamo il centro sinistra ma la linea di confine non è tra destra e sinistra ma tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato».
Salvati, la sua amministrazione si è chiusa anzi tempo. Lei stesso in un’intervista a noi sosteneva che se fosse tornato indietro qualche errore non l’avrebbe commesso. A cosa si riferiva? «Per poter trovare un equilibrio politico ho dovuto usare il meccanismo della nomina assessorile per poter governare una serie di difficoltà politiche e per poter mettere al centro le necessità dei cittadini. Ho ereditato una realtà disastrosa ed è stato un lavoro enorme al quale si è aggiunta anche l’emergenza Covid. Ho messo al centro le esigenze della città e non mi pento di quello che ho fatto perchè siamo arrivati all’obiettivo costruendo una nuova squadra che ha condiviso questo percorso ponendoci l’attenzione sulla pubblica opinione per poter programmare nel miglior modo il futuro di Scafati».
Quali sono le tre emergenze dalle quali si deve ripartire per far rinascere la città?
Carotenuto: «Tra le prime emergenze c’è la sicurezza, infatti nel nostro progetto elettorale, per contrastare il fenomeno della criminalità ed accentuare la sicurezza genere bisogna fare un analisi profonda: videosorveglianza, controllo civico del vicinato, elevare le forze dell’ordine. A questo si lega il degrado urbano e abbandono degli spazi pubblici. Una delle nostre liste propone la gestione dei beni comuni così da poter rivivere gli spazi pubblici attraverso le associazioni.
Grimaldi: «Noi vogliamo fare 3 cose: lavoro, comunità e ambiente. Il lavoro è stare dalla parte dei lavoratori e degli imprenditori favorendo le imprese edilizie. C’è bisogno di uffici che lavorino meglio e che gestiscano bene i fondi. Riorganizzare l’azienda consortile stare dietro a chi vive una situazione di difficolta. Dobbiamo aprire un asilo nido pubblico comunale. La manutenzione delle caldaie nelle scuole si deve fare prima dell’inverno nelle scuole. Manutenzione per l’ambiente significa parcheggi, colonnine, far ritornare le acque del fiume Sarno amiche della nostra città».
Salvati: «Con la mia amministrazione ho messo in campo 78 teelcamere, prima ce n’erano solo 3, quindi sicurezza in periferia e al centro. Altro obiettivo è creare una sede idonea per la compagnia dei carabinieri. Un’ emergenza importante è quella degli allagamenti e notizia recente è la fogna di via Passanti che dovrebbe essere stata risolta. Poi l’emergenza sanitaria che passa attraverso la rinascita di un ospedale a scafati. La sanità non da risposte concrete al territorio».
Aliberti: «Sulla vicenda degli allagamenti ho riorganizzato i fondi della rete fognaria, sono per il progetto grande Sarno e sono questioni che vanno affrontate con la regione Campania. Bisogna migliorare la sanità e il funzionamento del primo intervento, così come la salvaguardia della sanita territoriale per le vaccinazioni, visite specialistiche, ospedalizzazione domiciliare. Ai temi fondamentali aggiungo la riorganizzazione della macchina comunale e avvieremo concorsi per assumere nuovo personale. Da affrontare sicuramente il tema della sicurezza perchè dove sta il buio cresce la delinquenza».
In questa competizione elettorale voteranno a Scafati numerosi giovani che prima erano minorenni. Le liti e gli scontri di questi giorni non rischiano di allontanare ancora di più i ragazzi dalla politica? L’astensionismo è un nodo. Grimaldi:
«Non dobbiamo parlare ai giovani ma con i giovani, non dobbiamo avere la presunzione di avvicinarli alla politica perchè devono rappresentarsi da soli. La politica e le istituzioni devono essere uno strumento per emanciparli e riappropriarsi della propria città. Non ho affrontato il tema della sicurezza perchè penso sia connesso ad un tema generazionale. c’è il tema di rafforzare la videosorveglianza e i carabinieri, maggiore controllo della città ma la citta buia non e sicura. Voglio costruire una citta sicura illuminata e vissuta dai giovani. Anche poter andare a scuola a piedi con marciapiedi puliti e attraversare in sicurezza. La sicurezza non e nè di destra nè di sinistra, è un tema complessivo che riguarda tutte le azioni che possiamo mettere in campo».
Salvati: «Il tema dei giovani è importante e bisogna farli interessare alla politica. C’è una fase generazionale in cui c’è antipatia Far andare a votare i giovani è importante. c’è un messaggio da lanciare ai giovani e ho cercato di coinvolgerli e la discesa di tanti giovani alle candidature al consiglio comunale ne è la prova».
Aliberti: «Non vanno a votare 42 mila cittadini scafatesi. Dobbiamo creare la possibilità di poter frequentare una scuola dove ci siano giostre e campi puliti senza erbaccia. Abbiamo creato il centro “raggio di sole” dove i ragazzi hanno un loro spazio.Avevamo creato a delle strutture funzionali come il campo da tennis, stadio ed altro mai utilizzati, che rappresentavano momenti di aggregazione per i giovani che purtroppo si spostano nei comuni limitrofi».
Carotenuto: «4000 neo diciottenni andranno a votare e dobbiamo dare loro la possibilità di dire che c’è un’alternativa in città. dobbiamo dare ai giovani la possibilità di vivere in città partendo dalle scuole, spazi pubblichi, lo stadio aperto, il palatenda. Non voglio dare colpe, siamo stati chiari col “progect financial”. Io credo che i nostri giovani debbano avere un motivo in più per rimanere e non due per andare via. Noi tutti dobbiamo lavorarci. Vorrei essere il sindaco che rispecchi questa tendenza e la gente deve investire e creare ricchezza ed essere orgogliosi di essere cittadini di Scafati».
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