“Offrire alle Regioni maggiori poteri legislativi può apparire come un’opportunità, ma non è affatto così. Sono molto preoccupato da sindaco di Gragnano, perché tra le materie previste dall�...
“Offrire alle Regioni maggiori poteri legislativi può apparire come un’opportunità, ma non è affatto così. Sono molto preoccupato da sindaco di Gragnano, perché tra le materie previste dall’Autonomia differenziata ci sono ambiti e competenze molto delicate, come la sanità, l’istruzione, i trasporti, l’energia su cui il divario tra le regioni del Nord e quelle del Sud è ancora tutto da colmare e si rischia ora di scavare un vero e incolmabile fossato”. Nello D’Auria, sindaco di Gragnano e segretario campano dell’Anci non usa mezze parole. E annuncia anche una mozione, una delle prime in Italia, con cui il consiglio comunale di Gragnano si schiera contro il progetto voluto da Giorgia Meloni e dal suo governo. “Sono molto preoccupato anche come Segretario generale di ANCI Campania, perché i Comuni sono stati completamente esclusi dal processo decisionale, saranno unicamente “sentiti”. Un vero e proprio schiaffo agli enti locali che sono il cardine della Nazione” continua D’Auria. “Ma poi, mi chiedo: siamo davvero così sicuri che una Regione sia realmente in grado di fare meglio dello Stato nei settori dell’istruzione, dei trasporti o della sanità? Per non parlare del trasporto locale: è sotto gli occhi di tutti il disastro della Circumvesuviana” afferma il sindaco D’Auria. “L’autonomia differenziata darebbe infine il colpo di grazia al sistema sanitario italiano accentuando quel fenomeno di fuga di pazienti dalle Regioni del Sud, aumentando le diseguaglianze regionali e legittimando normativamente il divario tra Nord e Sud, violando il principio costituzionale di uguaglianza dei cittadini nel diritto alla tutela della salute. Regioni del sud, come la Campania, non possono sopportare una differenziazione dei servizi. Nel settore della sanità aumenterebbe ancora di più l’indice di fuga per le prestazioni, la fuga dei medici attratti dalle regioni più ricche” la sua polemica. “Ma non dobbiamo stare con le mani in mano, possiamo e dobbiamo fare la nostra parte. Facciamo nostre le preoccupazioni dei sindaci della Campania e approviamo una nostra mozione nel Consiglio comunale di Gragnano che possiamo inviare al Presidente Mattarella e alle più alte cariche dello Stato. Dobbiamo essere vigili e operativi, c’è il rischio di spezzare l’Italia in due e di condannare il Sud a un destino di marginalità e povertà. A questo non ci possiamo assolutamente rassegnare” conclude il primo cittadino. “Contro l’autonomia differenziata per l’Italia mediterranea”. È il titolo di un incontro, organizzato dall’associazione Cittadino Sudd, che si terrà questa mattina presso il Belvedere di San Leucio, nella Sala dei Principini. A introdurre i lavori Luca Romano, della direzione regionale del Pd; a moderare il direttore del quotidiano Metropolis, Raffaele Schettino. Interverranno: gli ex deputati Felice Iossa, Camilla Sgambato, Federico Conte; l’ex presidente della Regione Calabria Mario Oliveiro, il consigliere comunale di Napoli Sergio D’Angelo, e il presidente del Parco nazionale del Matese, Vincenzo Girfatti. Porterà il suo saluto istituzionale, il sindaco di Caserta, Carlo Marino. “L’autonomia finanziaria proposta dal Governo – dice Federico Conte, presidente dell’associazione Cittadino Sudd – è, di fatto, una riforma delle Regioni in senso federale in uno Stato unitario qual è l’Italia. Si ispira – lo si dichiara esplicitamente nel documento all’esame della Cabina di regia presieduta da Meloni – al modello spagnolo che i giuristi hanno definito decentramento asimmetrico ovvero ‘a la carte’ perché varia da regione a regione, a seconda della percentuale di tributi ceduti dallo Stato. Se realizzata, in Italia, avremmo tanti modelli regionali diversi, appunto come negli Stati federali. Ma il regionalismo italiano è figlio di un compromesso realizzato dai Costituenti per ragioni politiche e non di sistema. Il decentramento, quello reale e attivo sul territorio, non può avvenire attraverso le Regioni che, peraltro, sono venute meno al loro ruolo. La storia dell’autonomia in Italia è la storia dei comuni, il luogo della democrazia partecipata e diretta” conclude Federico Conte che parteciperà all’evento di oggi.