Ferdinando Federico, è uno dei due candidati sindaco di Ottaviano, sostenuto da cinque liste. Consigliere comunale uscente, sfiderà Biagio Simonetti che era suo alleato nella maggioranza guidata dal...
Ferdinando Federico, è uno dei due candidati sindaco di Ottaviano, sostenuto da cinque liste. Consigliere comunale uscente, sfiderà Biagio Simonetti che era suo alleato nella maggioranza guidata dall’ex primo cittadino, Luca Capasso.
Federico perché ha scelto di candidarsi?
«La mia concezione della politica non è quella legata al tecnicismo, alle delibere e alle determine, qualcosa di freddo. La mia candidatura è figlia del sentimento che mi muove ogni giorno. Un nodo viscerale che mi spinge ad aiutare la città e risolvere i problemi. La mia parte politica e i miei alleati volevano che mi candidassi: ma ho riflettuto a lungo e confrontandomi con i miei affetti ho deciso di scendere in campo anche contro la volontà di qualcuno che era contrario»
Di chi si tratta?
«Mia mamma. Ma poi si è convinta e ora sta facendo campagna elettorale con me»
Tanti giovani nella sua squadra. Come mai?
«I giovani che hanno scelto di candidarsi nelle miste liste sono il motore pulsante della mia coalizione. Con me ci sono tutti i ceti sociali: dal medico, all’imprenditore all’operaio e in tutto ciò i giovani sono numericamente importanti. Mi preme sottolineare la presenza di due ragazze diversamente abili che hanno accettato la candidatura nella mia lista. Perché con me nessuno resta indietro».
Lei faceva parte dell’amministrazione Capasso. Poi la rottura. Perché?
«Non c’è stata una rottura, ma una diversità di vedute e di progetto. La maggioranza si è spaccata in due e Capasso si è schierato per Biagio Simonetti con due liste a supporto. Tanto che mi viene da pensare che non so chi sia il candidato sindaco veramente. Non mi piacciono alcuni modi di fare politica. C’è sfiducia nelle istituzioni e serve una svolta. Per la prima volta ci sono due candidati ed è il segnale che la gente scappa».
E’ sparito anche il Pd: un brutto segnale?
«Non conosco cosa accade nel Pd e non voglio giudicare cose che non conosco. Ma è assurdo non trovare il pd che ha sede, un organigramma e ora è sparito. È un cattivo segno dello stato della politica ad Ottaviano».
Cosa farà, se dovesse vincere, nei primi 100 giorni?
«Non voglio il libro dei sogni. Puntiamo sulla videosorveglianza perchè il problema della legalità è serio e va migliorato e poi anche su un migliore trasporto locale»
Un appello alla città.
«Con me il popolo sarà al centro della macchina pubblica. Votiamo competenze reali che vengono fuori dalla conoscenza dei problemi reali». Un appello al suo competitor.
«Non ho niente da dirgli: siamo cresciuti insieme. Ora le nostre strade sono separate».