Primo ordine di demolizione per uno degli chalet di #Castellammare
Una piccola casa popolare trasformata nella cucina di un ristorante e un’area di proprietà pubblica utilizzata, senza alcun permesso, per accogliere i clienti del locale. Una raffica di abusi edilizi su cui si sono accesi i fari del Suap del Comune di Castellammare di Stabia, che ha chiesto ai funzionari dell’Ufficio Tecnico Comunale, accompagnati dagli agenti di polizia municipale di effettuare un sopralluogo nel rione Acqua della Madonna. Nel mirino è finito lo Chalet Laura, uno dei chioschi maggiormente frequentati negli ultimi anni da turisti e avventori. Un locale che tuttavia, a leggere la relazione firmata dai funzionari dell’Utc, non avrebbe nemmeno avuto le autorizzazioni necessarie per aprire. Dalle verifiche infatti è emerso che il quei locali hanno subito «una variazione della destinazione d’uso, ai soli fini catastali, nell’aprile del 2015 da abitazione ultra-popolare in locale commerciale, in assenza di titolo abitativo urbanistico-edilizio». Non è tutto, perché nonostante non ci fossero le necessarie autorizzazioni per aprire quell’attività commerciale, la società Chalet Plinio, proprietaria di quella struttura aveva provveduto anche a realizzare lavori senza alcun permesso. Lavori consistiti nella «diversa distribuzione interna, oltre presenza di un soppalco con relativa scala di accesso», si legge nella relazione che evidenzia la «realizzazione di un’apertura esterna, posta nella zona lavaggio che immette all’area esterna». La modifica di destinazione d’uso «urbanisticamente rilevante nel centro storico» (da residenziale a commerciale), oltre che i lavori effettuati all’interno dei locali senza «deposito sismico», secondo i funzionari del Comune sono da configurare come «interventi di ristrutturazione edilizia pesante», che dovevano essere autorizzati con Permesso di Costruire o Scia. In realtà tutte le opere sono state realizzate senza alcun permesso. Stesso discorso per il dehors esterno al locale che è risultato difforme rispetto alla documentazione che era stata presentata al Comune. Per questo motivo, il dirigente del settore Urbanistica, Guglielmo Pescatore, adesso ha firmato un’ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi. I proprietari dello Chalet Laura hanno 90 giorni di tempo per rimuovere gli abusi edilizi e soprattutto ripristinare quello che era un vecchio alloggio popolare e oggi si è trasformato in un ristorante. Un lavoro importante quello portato avanti dal Comune, che su impulso dei commissari anti-camorra vuole rimettere mano sul rione Acqua della Madonna, per ripristinare la legalità. Negli anni è accaduto che dopo le inchieste e i giudizi che hanno riguardato il sistema delle concessioni agli acquafrescai per la banchina dell’Acqua della Madonna e alla successiva demolizione degli chalet effettuata durante l’amministrazione del sindaco Luigi Bobbio, in molti hanno cominciato a costruire i nuovi ristorantini nella parte interna del quartiere. L’obiettivo dei commissari, adesso, è capire chi l’ha fatto seguendo le regole e chi invece le ha forzate, sconfinando nell’illegalità. @riproduzione riservata