Luigi Mennella, avvocato penalista, esponente del Pd, guida la coalizione di centrosinistra allargata al M5S e al Terzo Polo che sfiderà il centrodestra e altri tre candidati per il municipio di Torr...
Luigi Mennella, avvocato penalista, esponente del Pd, guida la coalizione di centrosinistra allargata al M5S e al Terzo Polo che sfiderà il centrodestra e altri tre candidati per il municipio di Torre del Greco.
Avvocato, un campo larghissimo?
«Abbiamo messo la città prima degli interessi di tutti e degli altri. C’è stata una spinta delle persone perbene ad unirsi: nasce qui un campo larghissimo e non largo. Udine è lontana, è vero, ma lì ha vinto una coalizione che è stata capace di aggregare tutte le forze che si sono impegnate per la vittoria. Speriamo sia un buon auspicio».
Qual è la Torre del Greco che immagina nell’ipotesi in cui vincesse?
«Per sette anni sono stato vice presidente della Gori, mi sono dimesso per rispetto della città e dell’azienda. In questo periodo ho lavorato molto con Gori e Regione per la città di Torre del Greco perché l’anno prossimo finiremo i lavori che ci daranno un mare balneabile su tutta la costa. Il futuro della nostra città non può che essere turistico. Senza dimenticare i suoi tesori archeologici e il turismo religioso che può essere rinvigorito dalle celebrazioni per San Vincenzo Romano».
Torre ha vissuto il disastro economico della Deiulemar: cosa pensa di fare per sociale e terzo settore?
«Abbiamo messo tra i nostri punti, in considerazione del taglio del reddito di cittadinanza, l’assistenza alle persone. Ci sono 25 milioni non spesi in bilancio, non per meriti ma per demeriti della giunta, che possiamo usare per le famiglie bisognose dando anche dignità alle persone con un lavoro». Che eredità raccoglie il futuro sindaco da Giovanni Palomba?
«E sotto gli occhi di tutti: siamo scesi in campo perché ci siamo resi conto che così non si poteva andare avanti. Strade sporche, marciapiedi luridi e immondizia ovunque. Un disastro»
Sarà uno scontro Mennella Borriello?
«Io non mi scontro con nessuno. Noi abbiamo voluto mettere dei paletti. Abbiamo chiesto casellario giudiziale e carichi pendenti. Tanti candidati alla fine sono andati col centrodestra perché non potevano farlo con noi. E manderemo le liste allAntimafia. La politica è una cosa seria, non è giusto candidarsi a tutti i costi. Non vogliamo dubbi. C’è qualcuno che già mi aveva chiesto assessorati, magari pensavano di essere con Borriello e i suoi 47 assessori»
C’è stata un’inchiesta che ha anche fatto rischiare lo scioglimenti: i voti venduti a 20 euro con condanne e patteggiamenti.
«Si siamo preoccupati per quello che può accadere. Sono situazioni antipatiche che non dovrebbero verificarsi. Chiederò al Prefetto di vigilare e controllare affinché tutto si svolga regolarmente: non vogliamo condizionamenti di nessun tipo. Sono certo che ci sarà attenzione massima, Del resto se Fratelli d’Italia e Lega non hanno presentato la lista un motivo ci sarà. Non hanno avuto il simbolo e questo ha un forte valore politico. Non lo dico io ma i fatti».