I tatuaggi, ecco i pro e i contro per la nostra pelle
«Ho cercato di conciliare lavoro, passione e guadagno ed è per questo che ho scelto la strada dei tatuaggi. È stato il mio segreto per arrivare fino a qui» Alessio Liuzzi, tatuatore per eccellenza del dotwork e del puntinato, ci ha aiutato a scoprire quali sono i pro e i contro che si nascondo dietro la realizzazione di un tatuaggio. Si è laureato in scultura all’Accademia di Belle Arti a Napoli, con specialistica in scenografia, ed inizialmente i tatuaggi non erano la sua passione più grande.
«Esistevano tantissimi stili, tante nozioni da imparare ed io non avevo ancora capito quale di questi riuscisse rispecchiasse il mio essere. Quando ho scoperto lo stile geometrico, il dotwork e il puntinato ho pensato subito che fossero fatti per me. E da lì, un paio di anni più tardi, ho aperto il mio studio di tatuaggi».
Quali sono le disposizioni igienico- sanitarie da seguire prima di effettuare un tatuaggio?
«La prima cosa è preparare la stanza e la postazione, ovviamente tutto deve essere pulito e igienizzato. In particolare bisogna prestare attenzione alle superfici su cui operiamo, parliamo del lettino, del carrello dove si appoggiano gli strumenti e della lampada. Il tutto è imballato e cellofanato con della plastica che poi a fine sessione buttiamo via.
Il tatuatore deve, inoltre, assolutamente indossare guanti e mantellina sterili e per il tatuaggio successivo devono essere ripetuti gli stessi procedimenti.
Gli aghi non sono sterilizzati perché fortunatamente oggi abbiamo la possibilità di avere aghi usa e getta che, una volta finito il tatuaggio, si gettano via».
Durante l’esecuzione del tatuaggio bisogna avere particolari accorgimenti per quanto riguarda l’igiene di chi si tatua?
«Chi si fa un tatuaggio deve necessariamente firmare un consenso informato prima di procedere, in cui deve farci sapere se è un soggetto allergico.
Una possibile allergia ai metalli, ad esempio, potrebbe limitare la scelta di inchiostro per effettuare il tatuaggio.
Infatti la maggior parte di questi contiene metallo, come il nichel contenuto nei colori rosso, giallo e blu, che contribuisce a farli rimanere sulla pelle il più a lungo possibile. Il nero è uno dei pochissimi colori completamente naturali perchè è prodotto dal carbone ed è quindi quello più anallergico esistente.
Bisognerebbe indicare anche, se si hanno particolari malattie come il diabete, l’epatite, problemi cardiaci o patologie che hanno a che fare con la coagulazione del sangue. È importante ricordare che seppur lieve, il tatuaggio è pur sempre una cicatrice. Noi tatuatori siamo a contatto con il plasma e quindi facciamo periodicamente analisi per l’Hiv e l’epatite, ma anche riguardo altre malattie che potrebbero infettarci attraverso il contatto con il sangue».
Quali sono gli eventuali fattori di rischio per chi si tatua?
«Esistono diversi fattori ed in primis c’è la qualità della pelle del cliente, perché noi non abbiamo sempre la certezza di come questa possa reagire. Successivamente facciamo attenzione a zone della pelle in cui può essere presente una psoriasi o una dermatite. Molto spesso può succedere anche che i tatuaggi si sbiadiscano a causa della mano del tatuatore, che risulta essere non sempre costante. Per la cura del tatuaggio poi, consigliamo di applicare una crema a base di pantenolo 3 volte al giorno, che aiuta a cicatrizzare senza essere aggressiva. Usare questa crema serve ad accelerare il processo di guarigione ma sarebbe importante anche lavare il tatuaggio con l’acqua, senza utilizzare un sapone nemmeno dal ph neutro. È importante mantenere una buona igiene personale e coprire il tatuaggio con della pellicola quando ad esempio si va in palestra proteggendolo dal sudore e dagli attrezzi che non sempre sono puliti».
Come bisogna comportarsi quando il tatuaggio potrebbe essere esposto ai raggi solari?
«Quando si va al mare o in generale quando si sta al sole, è sempre bene applicare della crema solare perché i raggi solari influiscono tanto sulla guarigione e sulla sua tenuta a lungo termine del tatuaggio. Più lo si protegge e più i colori saranno brillanti».
Esistono particolari zone del corpo dove sarebbe meglio evitare di tatuarsi?
«Una zona in cui sarebbe meglio non tatuarsi è sicuramente sulle cicatrici, non perché ci siano fattori di rischio, ma per la mancanza di vascolarizzazione e per questa ragione l’inchiostro tenderà a non colorare la pelle. Un’altra zona che sconsiglio di tatuare è dove ci sono dei nei, perché non avendo informazioni riguardo la natura benigna o maligna, evitiamo completamente di trattarla».
Quali sono le zone del corpo in cui si prova più dolore?
«Devo dire che la soglia del dolore è del tutto soggettiva, infatti varia da persona a persona. In media, però, i punti in cui ci si fa più male sono le zone del corpo più ossute o quelle troppo molli e grasse, dove c’è poco muscolo che attutisce il colpo dell’ago».