Il Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli, presieduto da Gennaro Annunziata, plaude all’approvazione definitiva della normativa sull’equo compenso per i professionisti, dopo il via libera della Camera in terza lettura, con 243 voti a favore, nessun contrario e 59 astenuti, della proposta di legge “Disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali”.
“Si tratta di una norma – evidenzia il Presidente dell’Ordine che rappresenta il secondo Albo italiano degli ingegneri con oltre 13mila iscritti – che inverte la rotta dopo ben 17 anni, ossia dall’abolizione dei minimi tariffari scattata nel 2006”, pur essendoci ancora del cammino da fare per un adeguato riconoscimento economico del valore della competenza.
“La nuova legge è certo accolta con soddisfazione da noi professionisti, spesso in difficoltà specie al Sud nel vedere adeguatamente retribuite le nostre prestazioni, ma occorre sottolineare che essa rappresenta soprattutto una garanzia per la collettività di servizi professionali adeguati – afferma il Presidente Gennaro Annunziata – : infatti la corsa al ribasso dei compensi, che si è scatenata da oltre quindici anni, non si può certo dire abbia prodotto benefici in termini di qualità e nemmeno di difesa di una sana concorrenza”.
La nuova legge si applica a tutti i professionisti, sia quelli iscritti a un Ordine, che quelli appartenenti alle professioni non regolamentate (tra questi, ad esempio, gli amministratori di condominio, i tributaristi e i revisori legali). “E questo criterio – osserva il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli – fa giustizia del luogo comune secondo cui il sistema ordinistico si pone come lobby a tutela dei propri iscritti”.
“Ma va anche evidenziato che la nuova normativa – aggiunge il Presidente Annunziata – si traduce in un significativo riconoscimento del ruolo e delle responsabilità del sistema ordinistico, che sarà impegnato nella revisione dei parametri con cadenza biennale. Nell’applicazione concreta del testo varato da Montecitorio gli Ordini dovranno inoltre rivedere il Codice deontologico, inserendo sanzioni per il professionista che consegna un preventivo non equo e, come specifica il testo, proporzionato alla prestazione professionale richiesta e determinato in applicazione dei parametri”.