Gli smartphone della famiglia Mate di Huawei sono da sempre contraddistinti da design ricercato, elevata qualità costruttiva e funzionalità all’avanguardia.
Non fa eccezione l’ultimo arrivato, il Mate 50 Pro, il cui elemento di eccellenza è la fotocamera XMAGE, la prima con diaframma meccanico a 10 stop.
Nella confezione di vendita, oltre al telefono, ci sono guida rapida e certificato di garanzia, una custodia protettiva trasparente, l’eiettore del carrello SIM, un cavo USB-A/USB-C e un caricabatteria veloce da 66W.
In termini di design, elegantissimo, e di qualità dei materiali, metallo e vetro, il Mate 50 Pro è in tutto e per tutto uno smartphone ultra premium.
Ha alcune caratteristiche distintive nei bordi curvi del vetro che si sovrappone al display da 6,74 pollici e nel modulo circolare, Space Ring, che ospita le fotocamere posteriori.
Nella parte superiore dello schermo e presente un sottile notch per l’array della fotocamera frontale, che tuttavia non è eccessivamente invadente. Huawei non rivela il tipo di vetro utilizzato nella parte anteriore e posteriore.
Disponibile nelle colorazioni Silver e Black, Mate 50 Pro ha dimensioni (162,1 x 75,5 mm) e peso (209 g) che lo rendono non particolarmente comodo da impugnare nell’utilizzo quotidiano.
Sulla faccia posteriore, che ha una finitura opaca, spicca il grande cerchio con anello dotato di pattern in rilievo Clous de Paris, contenente quelle che sembrano quattro fotocamere posteriori. In effetti, sono tre, più un sistema di autofocus laser. Lo Space Ring sporge di un paio di millimetri, ma la sua posizione centrale e la forma simmetrica garantiscono comunque una buona stabilità quando il telefono viene posizionato su una superficie piana.
Il pulsante di accensione e il bilanciere del volume sono entrambi sul bordo destro, mentre è libero il bordo sinistro. Il bordo superiore ha un sensore ad infrarossi e un microfono, mentre il bordo inferiore ospita uno slot per schede SIM/NM, una porta USB-C e la griglia di uno dei due altoparlanti stereo. Insieme all’altro altoparlante, che è nella capsula auricolare, offrono molto volume, con buoni alti, il che non è una sorpresa, ma anche una buona risposta dei bassi, cosa più rara.
Si può sbloccare Mate 50 Pro utilizzando il viso o le impronte digitali: l’array anteriore integra infatti un sensore ToF di profondità per il riconoscimento facciale 3D, mentre per le impronte c’è un sensore in-display veloce e preciso.
A proposito di sensori, sono presenti anche sensore di gravità, sensore infrarossi, sensore Hall, sensore di pressione barometrica, giroscopio, bussola, sensore di luce ambientale, sensore di prossimità, sensore laser, sensore della temperatura cromatica e sensore di movimento.
Come la maggior parte degli attuali smartphone di punta, il Mate 50 Pro ha una certificazione IP68. Ciò significa che è “a tenuta di polvere” e può restare immerso in acqua fino a due metri per 30 minuti.
La faccia anteriore è quasi totalmente occupata (91,4% screen-to-body ratio) da uno schermo formato 19,5:9. Il display è un pannello OLED da 6,74 pollici con frequenza di aggiornamento fino a 120 Hz, oltre un miliardo di colori, risoluzione 2616 x 1212 pixel e densità 428 ppi. Ha una frequenza di campionamento del tocco di 300 Hz e supporta l’oscuramento PWM (Pulse-Width Modulation) a 1440 Hz, che riduce lo sfarfallio quando la luminosità dello schermo è bassa. Uno schermo davvero eccellente.
Sono disponibili numerose regolazioni del display, molte delle quali consentono di bilanciare la qualità dell’immagine con il consumo energetico. È possibile impostare una risoluzione alta (2616×1212) o bassa (1744×808) oppure lasciare che si adatti automaticamente (impostazione predefinita). La frequenza di aggiornamento viene gestita allo stesso modo, con impostazione alta (120Hz), standard (60Hz) o dinamica (predefinite). È inoltre possibile decidere se il display always on è abilitato e come accedervi (toccare per mostrare, programmato o tutto il giorno), regolare la luminosità automaticamente o manualmente, selezionare e programmare le modalità Scuro e Protezione occhi e selezionare la modalità colore (Normale o Vivace) e la temperatura del colore (predefinita, calda o fredda).
Il processore a bordo è di fascia alta, uno Snapdragon 8+ Gen 1 di Qualcomm con supporto al 4G ma non al 5G, a causa dell’ormai noto embargo statunitense al marchio cinese. A supportarlo ci sono la GPU Adreno 730 e 8 GB di RAM LPDDR5. La memoria interna di tipo UFS 3.1 è da 256 GB espandibile tramite NM (Nano Memory) schede proprietarie Huawei (max. 256 GB). Come abbiamo avuto modo di verificare nel corso della nostra prova a tutto tondo, le prestazioni sono impressionanti in qualsiasi circostanza.
Il Mate 50 Pro funziona con una batteria da 4700 mAh, che anche facendo un utilizzo intenso del telefono, consente di arrivare sempre a fine giornata senza eccessivi problemi.
Sebbene Huawei non offra le potenze di ricarica elevatissime di alcuni produttori, la batteria, utilizzando l’alimentatore in dotazione, si ricarica abbastanza velocemente a 66 W. Sono supportate anche la ricarica wireless (50 W) e quella wireless inversa (7,5 W).
Se si ha necessità di prolungare la durata della batteria, è possibile intervenire su elementi come la luminosità dello schermo, la risoluzione e la frequenza di aggiornamento per contenere il consumo energetico. Utile la modalità di emergenza, che, quando il livello della batteria raggiunge l’1%, garantisce altre tre ore in standby o 12 minuti in conversazione.
Il Mate 50 Pro è un dual SIM dual standby, che, come di consueto, consente di scegliere nelle impostazioni la SIM predefinita per chiamate, dati e messaggi. Buona la qualità delle conversazioni telefoniche, grazie a una ottima sezione radio. Microfoni e capsula auricolare sono eccellenti, così come il vivavoce.
La connettività 4G è disponibile su entrambe le schede SIM. Ci sono anche Wi-Fi 6 (802.11ax), Bluetooth 5.2, NFC e infrarossi. Per la navigazione assistita, sono supportati GPS dual-band, AGPS, GLONASS, BeiDou, GALILEO, QZSS e NavIC.
Su Mate 50 Pro gira il sistema operativo Android open source con interfaccia utente EMUI 13 di Huawei. Al posto dei Google Mobile Services (GMS) ci sono i Huawei Mobile Services (HMS). Invece di Google Play Store c’è Huawei AppGallery, dove si trovano la maggioranza delle app, ma non tutte, di cui si ha bisogno. Huawei dichiara che l’ecosistema HMS comprende 5,4 milioni di sviluppatori registrati e 203.000 app.
Mancano, ovviamente, le app Google e le app di terze parti che utilizzano GMS, con Huawei che ha tuttavia lavorato duro per offrire alternative come Petal Maps e Petal Search. In mancanza di un’app dedicata, AppGallery ci indirizza al sito Web relativo o a un app store di terze parti come APKPure.
L’ecosistema Huawei offre molte utili funzionalità in EMUI 13. Si può aprire un widget rapido scorrendo il dito verso l’alto sulle icone delle app. I widget possono essere combinati o, se della stessa dimensione, impilati. Inoltre, le cartelle intelligenti, che possono contenere fino a nove piccole icone di app (attive), ora offrono più opzioni di ridimensionamento. Queste e altre funzionalità, come le modalità Multi-Finestra e Con una mano, consentono di organizzare e navigare nell’interfaccia utente nel modo che più aggrada. C’è anche una modalità Senior che imposta testo e icone più grandi.
È possibile accedere alle notifiche scorrendo il dito verso il basso dalla parte superiore dei due terzi di sinistra dello schermo, con il pannello di controllo che appare quando si scorre il terzo di destra. Scorrendo verso il basso da qualsiasi altra punto dello schermo viene visualizzata la ricerca (Bing per impostazione predefinita). Anche Huawei ha il suo assistente vocale, Celia.
Le nuove funzionalità di EMUI 13 includono SuperStorage che rimuove i file duplicati automaticamente e comprime le app usate di rado (decomprimendole quando vengono richiamate). Un’altra funzione utile è SuperHub, un sistema di trasferimento file tra applicazioni e, potenzialmente, tra dispositivi.
Inoltre, c’è un centro privacy migliorato che mostra il numero di volte in cui diverse app hanno avuto accesso a informazioni come posizione, cam e microfono e consente di gestire le autorizzazioni. Un’altra nuova funzionalità per la privacy, rimuove i metadati, come la posizione e i timestamp, dalle immagini caricate sui social media.
Lanciato nel luglio scorso XMAGE è il brand di mobile imaging di Huawei, che intende portare la fotografia da smartphone a un livello superiore in termini di stile fotografico ed esperienza di ripresa. Mate 50 Pro è il primo device ad avere a bordo un sistema XMAGE ed è attualmente in cima alla classifica DXOMARK delle fotocamere per smartphone.
La sua caratteristica peculiare è la fotocamera ultra-apertura 50 MP dotata di OIS, che utilizza un’apertura fisica regolabile in stile SLR, con sei lamelle che offrono 10 stop selezionabili – in modalità Pro – da f/1.4 (più luce, profondità di campo ridotta) a f/4.0 (meno luce, profondità di campo più ampia).
Presenti anche una fotocamera ultra-grandangolo da 13MP f/2.2 (campo visivo di 120˚) con funzionalità macro e un teleobiettivo da 64MP f/3.5 (zoom ottico 3.5x) con OIS. Disponibili un’unità di messa a fuoco automatica laser, un sensore multispettrale per migliorare la precisione del colore e un doppio flash LED.
Questo comparto offre immagine (risoluzione fino a 8192 × 6144 pixel) dai molti dettagli con uno zoom 10x, immagini macro e grandangolari soddisfacenti e buone riprese in modalità notturna. In questo ultimo caso il Mate 50 Pro sfrutta il vantaggio dell’apertura fisica variabile, che consente un elevato controllo creativo e, insieme al sensore RYYB della fotocamera principale, eccellenti prestazioni in condizioni di scarsa illuminazione.
L’array di fotocamere anteriori, posizionato nella tacca sullo schermo, comprende una fotocamera da 13 MP f/2.4 e un sensore di profondità 3D per il riconoscimento facciale. Si può selezionare 1x, 0.8x o grandangolo e applicare la modalità bellezza con vari effetti per ottenere il massimo dai selfie.
Sia la fotocamera posteriore che quella anteriore possono girare video fino a 4K a 60 fps, con la stabilizzazione dell’immagine disponibile sulla prima.
Huawei Mate 50 Pro è in vendita sul sito del produttore a 1.199 euro, attualmente scontato di 150 euro. Si tratta di un prezzo in linea con quelle sono le caratteristiche di altissimo profilo del dispositivo in particolare nell’imaging. Di contro l’assenza dei Google Mobile Services (GMS) ma soprattutto la mancanza di supporto 5G sono difficili da digerire considerata la nutrita concorrenza dotata di 5G nel segmento degli smartphone “ultra-premium”.
Gennaro Annunziata