Colpo e mistero negli uffici del Comune di #SanGiuseppeVesuviano I ladri a caccia di documenti da far sparire
Sono entrati nel cuore della notte da una finestrella adiacente al gabbiotto dell’usciere del municipio. Una volta fatta irruzione all’interno del Comune di San Giuseppe Vesuviano hanno forzato le porte blindate di gran parte delle stanze degli uffici, violando anche la stanza in uso ai commissari prefettizi del Comune. Non hanno portato via nulla, secondo quanto accertato dagli stessi funzionari che si sono ritrovati di fronte a uno scenario di assoluto disordine, ma quel che è certo è che hanno messo le mani tra documenti e fascicoli. Probabilmente alla ricerca di qualche incartamento che forse non sono riusciti a trovare. è avvolto nel mistero il raid che si è consumato la scorsa notte tra il piano terra e il primo piano del municipio di piazza Elena d’Aosta, a San Giuseppe Vesuviano. Un assalto prontamente denunciato dai vertici del Comune e che ha spinto gli investigatori del commissariato di polizia di via Umberto Saba a effettuare accertamenti all’interno della struttura. Ieri mattina, dopo l’allarme lanciato dai custodi della struttura, in piazza sono piombati gli uomini in divisa accompagnati dai colleghi del reparto della Polizia Scientifica che per ore hanno effettuato i rilievi all’interno dell’edificio e catalogato decine di impronte digitali, isolate a seguito dei controlli. Restano i dubbi su quello che è un raid assai strano. I malviventi che sono entrati in municipio la scorsa notte non hanno portato via alcun oggetto prezioso dagli uffici, avrebbero potuto impossessarsi di computer o di altri materiali elettronici. E invece si sono concentrati soltanto su fascicoli e documentazioni, probabilmente alla ricerca di qualche pratica scomoda. I malviventi hanno forzato anche le porte blindate dell’ufficio del commissario straordinario Aldo Aldi e dei suoi colleghi Agnese Scala e Antonio Scozzese. «E’ ancora inspiegabile quanto accaduto, abbiamo immediatamente allertato le forze dell’ordine», ha spiegato il commissario straordinario Aldo Aldi. Due le ipotesi al vaglio degli investigatori, coordinati dal vice questore Maria Antonietta Ferrara: la prima porta a un raid studiato nel chiaro intento di far sparire qualche documento scomodo dagli uffici del Comune – ed anche per questo si continuerà ancora oggi a catalogare i fascicoli -; mentre la seconda porta a un raid vandalico ad opera di giovani annoiati che avrebbero fatto irruzione e portato «semplice» scompiglio negli uffici del comune sangiuseppese. Resta alta l’attenzione delle forze dell’ordine, anche se a mettere i bastoni fra le ruote agli investigatori è anche un sistema di videosorveglianza che nella zona non funziona. Non ci sono telecamere nei pressi del municipio che possano aver «immortalato» gli autori del raid consumatosi la scorsa notte e che ora è sotto la lente di ingrandimento delle forze dell’ordine.