Il doppio ex anticipa la super sfida di venerdì per #Metropolis
Oscar Damiani oggi è un attento operatore di mercato, uno storico procuratore che lavora molto sull’asse Italia-Francia, Negli anni ’70 è stato un centravanti che ha indossato maglie prestigiose: Milan, Genoa, Parma e Lazio in serie B mentre ha vissuto le esperienze più importanti al Napoli e alla Juventus. In maglia bianconera ha vinto lo scudetto del 1975, quello di Core ‘ngrato Altafini che spezzò i sogni degli azzurri di Vinicio. Chiuse poi la carriera da calciatore con una breve parentesi al New York Cosmos. In maglia azzurra ha vissuto la corsa scudetto della stagione 1980-81, che si spezzò con l’inaspettata sconfitta interna contro il Perugia già retrocesso. Ad Oscar Damiani abbiamo chiesto di viaggiare tra passato e presente a pochi giorni da Napoli-Juventus, con il campionato che è ripartito dopo la sosta per il Mondiale.
È il secondo scontro diretto nel 2023 per il Napoli, il primo è andato male per gli azzurri con la sconfitta sul campo dell’Inter. Che ne pensi dell’atteggiamento dei ragazzi di Spalletti in quella gara? “Ci può stare un ritardo di condizione, è complicato per tutti ripartire dopo una sosta così lunga ma non mi preoccuperei più di tanto perché considero Spalletti un grande allenatore e credo che farà in modo che il Napoli si ripresenti con lo stesso abito dei primi mesi della stagione, quando ha incantato l’Italia e l’Europa”
Hai visto qualche squadra in condizioni migliori o credi che tutte abbiano dei problemi riguardo alla brillantezza generale? “Tutte hanno dei problemi, è inevitabile in questo campionato così anomalo. Non è facile tornare in campo dopo 50 giorni circa in cui non si sono giocate gare ufficiali. Nessuna squadra mi ha convinto fino in fondo finora in queste prime partite del 2023, sicuramente sarà interessante capire che risposte ci saranno ora che è ripartita la macchina ad ampio raggio, cioè passando da una lunga sosta alle partite ogni tre giorni”
Kvaratskhelia è stato la rivelazione della prima parte di stagione, cosa secondo te lo rende più frenato rispetto ai primi mesi dell’annata? “È un giocatore prezioso, che ha molte doti, salta l’uomo, è dotato di creatività e fantasia ma deve essere al meglio sotto il profilo della condizione atletica perché ha una grande fisicità. Hanno lavorato parecchio, non si è giocato per tanto tempo, Kvaratskhelia deve solo ritrovare la migliore condizione atletica, la fluidità di gamba fondamentale per le sue giocate soprattutto negli uno contro uno”
Quanto può incidere Napoli-Juventus di venerdì sera per gli equilibri del campionato? “Per la Juventus può incidere tantissimo, con una vittoria rientrerebbe nel giro della lotta scudetto dando slancio a questa rincorsa che sta portando avanti. Il Napoli ha un altro match point dopo quello che non ha sfruttato contro l’Inter, potrebbe ridimensionare molto le speranze bianconere di reinserirsi nella battaglia per il primo posto”
Tu hai vissuto molte sfide tra Napoli e Juventus. Che ricordi hai di quelle partite? “Purtroppo non sono ricordi belli per il Napoli, ho segnato una doppietta nel famoso 2-6 al San Paolo. Erano grandi partite, con una partecipazione del pubblico molto forte, c’è stata sempre una forte rivalità tra Napoli e Juventus. È una delle sfide più belle che io abbia mai giocato”
Con quel 2-6 fermaste il Napoli di Vinicio. Che ricordi hai di quella squadra? “Non era ancora il Napoli di adesso, quello vincente, d’alta classifica è arrivato dopo ma, trascinato soprattutto da una spiccata qualità del gioco, si iniziava a vedere una squadra che se la giocava con le grandi. In quella stagione il Napoli di Vinicio arrivò secondo in classifica a due punti dalla Juventus campione d’Italia e il campionato fu in bilico fino all’ultima giornata. Fu decisivo lo scontro diretto a Torino che è passato alla storia per il gol di Altafini”
Il mercato di gennaio potrà incidere sul campionato? Cosa ti aspetti in questo mese di trattative aperte? “Non credo, ci sarà poca roba a livello di trasferimenti, qualche giovane, qualche scommessa, non vedo all’orizzonte operazioni di grande livello che possano cambiare il volto delle squadre. Ci sono tante società indebitate, è difficile migliorare gli organici a disposizione degli allenatori”
Ciro Troise