Castellammare, spara dal balcone: un messaggio contro i pentiti
Castellammare. Un video dove spunta un ragazzo, poi 6 colpi esplosi con una scacciacani, dietro il messaggio: “Auguri felici a chi non tradisce gli amici, buon anno.” È quello che è apparso sulle storie Instagram di un giovane imparentato con un ex killer del clan D’Alessandro. La denuncia arriva dall’ex consigliere regionale e ora deputato della Repubblica Italiana di Alleanza Sinistra e Verdi, Francesco Emilio Borrelli che ha ripostato sui suoi profili social il video pubblicato ieri sera dal giovane durante i festeggiamenti di capodanno sui social. Una storia di Instagram di 8 secondi, la frase scritta in grassetto contro i pentiti e 6 colpi sparati da un’arma da fuoco, probabilmente una scacciacani. La storia è diventata virale e sta facendo il giro del web raccogliendo migliaia di visualizzazioni. Un episodio che ricorda tanto quello accaduto durante l’immacolata del 2018, quando sul falò del Savorito apparse un lenzuolo bianco poi dato alle fiamme con la scritta: “così devono morire i pentiti”. Un avvenimento che è saltato subito agli occhi di numerosi utenti visto che la famiglia del ragazzo è tra quelle note nei fascicoli della DDA per un passato legato a doppio filo con il clan D’Alessandro, il sodalizio criminale fondata negli anni 90 da Michele D’Alessandro e che tutt’ora continua a spargere droga e sangue a Castellammare di Stabia. Un allarme quello del continuo ingresso di giovani nelle famiglie criminali lanciato in entrambe le relazioni della Dia pubblicate nel 2022 che ha dedicato un capitolo proprio sull’aumento della violenza minorile e del numero di under 18 e di giovanissimi coinvolti in fatti di camorra. Le inchieste sulla mala organizzata stabiese hanno ribadito il ruolo importante relativo ai minorenni in fatto di spaccio di stupefacenti e di episodi di sangue. Inoltre i racconti dei pentiti Valentino Marrazzo e dei fratelli Rapicano stanno facendo luce proprio sul come i sodalizi stabiesi riescano ad adescare i ragazzi tra le loro linee ed inserirli nel mondo della criminalità organizzata. Ora l’ennesima vergogna che rovina l’immagine di una città vista da fuori sempre più schiave delle logiche criminali. Borrelli, noto per la sua opera di denuncia contro il degrado dei post e dei Tik-Tok di personaggi appartenenti alla criminalità organizzata o imparentanti con esponenti dei sodalizi criminali locali, ha espresso il suo sdegno sui suoi canali social: “senza vergogna minacciano esplicitamente e si mostrano mentre sparano con armi da fuoco”- ha detto Borrelli commentando il video-“ abbiamo subito chiesto la verifica di tali circostanze che sarebbero quantomeno inquietanti. Oramai da tempo i social sono utilizzati per lanciare messaggi espliciti o minacciare esponenti di clan rivali e collaboratori di giustizia secondo i classici codici della malavita. Senza vergogna, i protagonisti di questi video mostrano il volto in segno di sfida allo Stato e ai destinatari dei messaggi. Ritengo fondamentale monitorare questo fenomeno intensificando l’attività di web-patrolling su questi criminali da parte delle forze dell’ordine visto che, come appare oramai acclarato, parte consistente delle loro attività si è trasferita sul web.”