Le fiamme fanno esplodere i vetri di un appartamento, su una pira viene incendiato un motorino. Con i falò dell'Immacolata a Castellammare vince anche l'illegalità
Notte di falò accesi in tutti i rioni. Di fuochi d’artificio e botti che esplodono fino all’alba. Di danni alle strade e ai marciapiedi in molti quartieri e alle abitazioni, come accaduto nel rione Mercato, dove il caldo sprigionato dalle fiamme fa esplodere i vetri di un appartamento. Notte in cui l’illegalità riesce ancora una volta a prendersi la scena, soppiantando anche il successo dei falò e dello spettacolo pirotecnico voluti sull’arenile dai commissari straordinari, che hanno ripescato una delibera della passata amministrazione, investendo circa 70mila euro sulla tradizione dell’Immacolata. C’era un’ordinanza di divieto di accensione dei falò che nessuno ha rispettato, perché nei rioni ancora una volta si è atteso che si allentasse la morsa dei controlli per aprire le danze. Furgoni e camion carichi di legna in molti quartieri sono arrivati alle 3 di notte. In altri la festa – senza alcuna autorizzazione del Comune – è cominciata prima, con la partecipazione di cantanti neomelodici. I falò alla fine sono stati accesi dal rione Annunziatella al Cicerone, da Scanzano a Ponte Persica, dal rione Cmi, all’Acqua della Madonna, fino ad arrivare a Moscarella, Licerta (dove sulla pira è stato incendiato anche uno scooter) e in piazza Fontana Grande. Il falò più pericoloso è stato acceso nel rione Mercato, in una stradina stretta a ridosso delle abitazioni. A farne le spese oltre al manto stradale anche un’abitazione che ha subito ingenti danni, tra cui lo scoppio dei vetri di una cameretta dove per fortuna non c’erano i bambini, usciti assieme ai genitori per una passeggiata. Nei video che circolano sui social network spuntano cori che esaltano la tradizione e striscioni di scherno sulle regole che avrebbero dovuto impedirne l’accensione. C’è una buona parte dei cittadini stabiesi che continua a volere i falò nei rioni e non si accontenta di un evento, anche se ben organizzato, sull’arenile. In villa comunale sono migliaia le persone che hanno partecipato all’accensione delle tre pire attrezzate sulla spiaggia e hanno assistito a uno spettacolo pirotecnico che ha lasciato tutti a bocca aperta. Una festa che ha creato una bella atmosfera, anche grazie all’apprezzabile illuminazione dell’Auracaria in villa comunale e all’albero di oltre dieci metri sistemato accanto alla cassa armonica. Un evento impreziosito anche dall’organizzazione di una festa per l’accensione delle luminarie in via Catello Fusco, dedicate a Luigi Denza con le strofe della canzone Funiculì Funiculà. Insomma, una vigilia dell’Immacolata a cui ormai gli stabiesi sono abituati da anni, tra città militarizzata fin dal mattino e i rioni che attendono l’allentarsi dei controlli per far partire la loro festa. L’unica novità è che la lancetta degli orologi si sposta sempre più verso notte fonda, tenendo svegli – a suon di fuochi d’artificio e botti – anche chi vorrebbe riposare. La vera svolta, per evitare di mandare allo sbaraglio le forze dell’ordine e rendere vano il loro impegno, sarebbe la regolamentazione della festa nei quartieri.