A #Boscotrecase il caso che rischia di far discutere La denuncia del senatore #M5S
Settimane fa si era fatto portavoce di una battaglia per la sanità all’ombra del Vesuvio, arrivata dritta in parlamento. Sulla scrivania del ministro Schillaci, tra le tante emergenze legate al mondo della salute, c’è anche la questione – sollevata dal senatore grillino Orfeo Mazzella – legata alla mancata riapertura del pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna Madonna della Neve di Boscotrecase: un presidio fondamentale per alleviare l’ingolfamento negli ospedali della provincia, in particolar modo quelli di Castellammare di Stabia e di Nola. Oggi le polemiche sul nosocomio vesuviano sono tutt’altro che passate. Anzi c’è un episodio che ha contribuito a gettare ulteriore benzina sul fuoco. Domenica mattina il senatore del M5S Orfeo Mazzella si è recato presso la struttura ospedaliera per verificare lo stato dell’arte in merito ai lavori di ristrutturazione del pronto soccorso. Lavori che dovrebbero essere propedeutici alla riapertura del reparto alla comunità, chiuso in epoca Covid. Tuttavia nonostante il tentativo di «controllare» i cantieri, Mazzella sarebbe stato respinto. Da qui la denuncia formale nei confronti dei vertici della struttura: «Mi hanno negato l’autorizzazione per accedere al pronto soccorso dell’ospedale di Boscotrecase senza alcun motivo valido. – ha spiegato Mazzella – Mi sono recato sul posto per prendere visione dello stato dei luoghi del pronto soccorso, sapendo che era al centro di opere di ristrutturazione. Dopo aver presentato un’interrogazione sul tema e sostenuto la mobilitazione per il diritto alla salute nell’area Vesuviana, mi è sembrato il minimo recarmi in ospedale. Purtroppo nessuno mi ha fatto accedere, neanche a vedere da lontano lo stato dei luoghi. Neanche i carabinieri, dopo aver telefonato ai vertici del nosocomio, hanno ricevuto i chiarimenti necessari. Così ho dovuto sporgere formale denuncia». Parole dure destinate a rendere ancor più rovente il dibattito attorno al tema della sanità all’ombra del Vesuvio. Mazzella già una settimana fa aveva sollevato il caso chiedendo «se ritenesse opportuno anticipare la riapertura del nosocomio, nell’interesse dei cittadini ricadenti nel bacino d’utenza. Quanto accaduto all’ospedale di Boscotrecase – continua Mazzella – dovrebbe essere oggetto di un’attività ispettiva, bisognerebbe verificare di chi sono le responsabilità». Secondo l’ultimo cronoprogramma il pronto soccorso avrebbe dovuto riaprire i battenti a metà novembre. Ma anche questa data, come le altre è stata disattesa. Tanto da spingere i comitati a scendere in strada nei giorni scorsi. «Doveva essere riaperto a maggio 2022 – avevano fatto sapere gli organizzatori dell’ultima protesta in una nota – poi a settembre e infine, l’ultima scadenza il 15 novembre. Adesso che anche questa data è stata superata, sia per la carenza di personale medico specialistico, che per i locali ormai vandalizzati, sulla data della riapertura del servizio ancora non appaiono certezze».