Sedie e piante scagliate dai balconi di un appartamento in vico Pugliese, nel centro antico di Castellammare di Stabia, per evitare che i carabinieri potessero arrestare un pusher che trasportava 37 dosi di cocaina.
Sedie e piante scagliate dai balconi di un appartamento in vico Pugliese, nel centro antico di Castellammare di Stabia, per evitare che i carabinieri potessero arrestare un pusher che trasportava 37 dosi di cocaina. Una reazione assurda, che poteva mettere a rischio l’incolumità dei militari impegnati nel loro lavoro di controllo del territorio e di contrasto alle attività illecite, come il traffico di sostanze stupefacenti. Un episodio che ha portato alla denuncia del padre e del fratello di Ciro Gargiulo, fermato proprio con l’accusa di detenzione di droga ai fini di spaccio, dai carabinieri della compagnia di Castellammare. Padre e fratello del ventiduenne dovranno rispondere di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, per il primo aggravato dal fatto che fosse già ristretto agli arresti domiciliari quando ha cominciato a scagliare di tutto in strada e addirittura a rivolgere offese alle forze dell’ordine. Gargiulo (difeso dagli avvocati Antonio de Martino e Alessia Scarica) nella giornata di ieri ha ottenuto gli arresti domiciliari, anche se il giudice ha disposto l’allontanamento dall’appartamento abitato dal padre. Ma è proprio in aula, dove la Procura aveva chiesto la misura cautelare del carcere, che è stato ricostruito il clamoroso episodio avvenuto la settimana scorsa. I carabinieri stavano svolgendo una serie di controlli nel centro antico di Castellammare di Stabia, dove nonostante i numerosi arresti messi a segno nel corso degli ultimi anni si continua a spacciare droga. Gargiulo, accortosi della presenza dei militari, aveva provato a sfuggire ai controlli allontanandosi invertendo la marcia con lo scooter per dirigersi verso casa sua. Una manovra che non era sfuggita ai carabinieri, che avevano cominciato a seguirlo, sospettando che potesse trasportare droga. Ne era nato un breve inseguimento nel corso del il ventiduenne aveva provato a gettare via un borsello – poi recuperato – dove all’interno c’erano 37 dosi di cocaina, già pronta per la vendita ai clienti. I militari lo avevano inseguito fin sotto la sua abitazione quando dal balcone è cominciato a volar giù di tutto, tra sedie e piante, per cercare di favorire la fuga del giovane. Un tentativo vano, perché i carabinieri riuscirono a fermare e identificare il pusher. Secondo la ricostruzione degli investigatori a scagliare quegli oggetti dal palazzo dove vive il ventiduenne erano stati il padre – già sottoposto agli arresti domiciliari – e il fratello. Per questo motivo, per loro due sono scattate le denunce per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. E sempre per via di questo episodio, il giudice ha concesso gli arresti domiciliari al ventiduenne ma ha disposto il trasferimento in un appartamento diverso rispetto a quello in cui vive il padre.