Aniello, detto “Ennio”, Portoghese e Francesco Cimmino, due architetti, di Torre Annunziata e Castellammare di Stabia, che avevano creato un solo studio a Boscoreale, dal quale controllavano e gestivano tutte le pratiche demaniali per un tratto di costa che va da Castellammare fino ad Amalfi.
Aniello, detto “Ennio”, Portoghese e Francesco Cimmino, due architetti, di Torre Annunziata e Castellammare di Stabia, che avevano creato un solo studio a Boscoreale, dal quale controllavano e gestivano tutte le pratiche demaniali per un tratto di costa che va da Castellammare fino ad Amalfi, già da qualche decennio. Due personaggi esperti nel loro settore che sapevano come oliare il meccanismo per ottenere permessi, proroghe e autorizzazioni. Entrambi sono finiti agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia e dalla Procura di Napoli, perché accusati di corruzione. Portoghese e Cimmino erano la chiave d’ingresso degli uffici del Trasporto e Demanio Marittimo della Regione Campania per tutti gli imprenditori del settore. Secondo la ricostruzione degli investigatori avevano ormai contatti consolidati con i funzionari Aniello Formisano, Rosario Marciano e Liberato Iardino, oltre che con la dirigente Lorella Iasuozzo. Contatti che utilizzavano per favorire i procedimenti amministrativi finalizzati al rilascio o al rinnovo delle concessioni di beni demaniali, arrivando a condizionare persino l’esito delle procedure pubbliche per favorire i loro clienti. Per le pratiche di rilascio e di proroga delle concessioni demaniali gli architetti Francesco Cimmino e Aniello Portoghese avrebbero pagato cifre dai 100 ai 200 euro al funzionario della Regione Campania, Rosario Marciano. Soldi che, secondo la Procura, in alcune occasioni avrebbero intascato anche i suoi colleghi Aniello Formisano e Liberato Iardino da parte di Cosma Amendola (titolare del ristorante lo Smeraldino di Amalfi), altro cliente dei due professionisti. Un sistema svelato attraverso intercettazioni telefoniche e persino telecamere posizionate negli uffici della Regione Campania, da parte degli investigatori. Per comprendere quanto fosse rodato il meccanismo basta pensare che dalle perquisizioni informatiche eseguite già nel 2021, gli investigatori riuscirono a risalire a trovare tre files excel in cui si fa riferimento a pagamenti effettuati da decine di concessionari demaniali di tutta la costa napoletana e di Capri, dal 2011 al 2019, presumibilmente proprio a funzionari della Regione. L’attività di Portoghese e Schettino non si fermava solo ai rapporti con gli impiegati pubblici, ma anche con i militari. Era arrivato a introdursi nel portale informatico del Ministero, l’ufficiale della Capitaneria di Porto, Pasquale Camera, per modificare – tra le altre cose – i dati delle concessioni demaniali in favore degli architetti Francesco Cimmino e Aniello Portoghese. Un favore ricambiato con pacchi alimentari e soldi. A loro carico, secondo il gip del Tribunale di Napoli, ci sarebbero gravi e precisi indizi di reato. Proprio la vicenda dei due professionisti, emersa nella giornata di venerdì quando è stata resa nota l’applicazione della misura cautelare ai domiciliai, ha creato molta tensione tra i concessionari demaniali di tutta la province di Napoli e Salerno.