#TopNews Ercolano, niente posto auto da 5 anni: «Il Comune ignora i disabili»
Ercolano. Non sono trascorsi molti giorni dalla bomba d’acqua che ha segnato gli inizi del mese di novembre all’ombra del Vesuvio. Tra il 4 ed il 5 novembre una «tempesta» si scagliava, inarrestabile, sulle città della provincia di Napoli e tra i le zone maggiormente colpite c’è da annoverare sicuramente Ercolano, dilaniata in diverse zone nevralgiche dall’inaspettata situazione meteorologica di quelle ore complicate tra centro storico e periferie.
Non a caso, il sindaco Ciro Buonajuto – attraverso la sua pagina pubblica su Facebook – elencava e faceva luce sui danni causati dal maltempo. Dinanzi all’imperversare del “cielo” avverso al primo cittadino non restava che constatare un fallimento inequivocabile e la «solitudine» provocata dal silenzio delle istituzioni sovraordinate nei confronti degli enti locali.
Tra le macerie e i detriti di Ercolano – in zone centrali e secondarie – ci si dimentica di annoverare chi, ogni giorno, vive già situazioni di disagio, peggiorate, in questo caso, dall’accanirsi della pioggia.
E’ il caso di Veronica Colato. La mamma-coraggio, già protagonista di diverse battaglie a sostegno delle fasce deboli del territorio, in quelle ore, cercava un posto auto il più possibile vicino all’ingresso della propria casa nei pressi di via Viola. Con lei c’era il figlio, Emanuele, un bambino affetto da gravi disabilità e, per questo, non autosufficiente.
La donna è stata costretta a parcheggiare lontano dalla propria abitazione, data la mancanza di posti auto. Sotto la pioggia battente, il respiratore di Emanuele si è irreparabilmente danneggiato e Veronica è stata costretta a richiederne uno nuovo, nei giorni seguenti al temporale.
Disagi su disagi, per chi già è costretto ogni ogni a mille peripezie per regalare un sorriso e un aiuto al proprio bambino. «Tutto ciò si sarebbe potuto evitare con un minimo di collaborazione e sostegno da parte del Comune – dice Veronica Colato – Da cinque anni, infatti, chiedo il posto auto che mi spetta, data la condizione di mio figlio. Ma, nonostante i continui reclami e le continue sollecitazioni, nessuno ha mai mosso un dito per me e per mio figlio».
Con inevitabili conseguenze per mamma e figlio: «Adesso Emanuele ha il suo respiratore nuovo, ma resta l’indignazione – conclude la madre del piccolo, senza nascondere il proprio sconforto – La stessa indignazione che ha provato il sindaco Ciro Buonajuto quando ha affermato di essersi sentito solo di fronte al disastro e ai danni provocati dal maltempo».
Stessa rabbia per Carmine Formisano, il papà di Francesca che richiede da anni, gli stalli per disabili. «Siamo stanchi di non essere ascoltati, di finire sui giornali solo per parlare di negligenze e tragedie – l’amarezza del papà – mia figlia ed Emanuele hanno diritto a ricevere assistenza. Che almeno questo diritto sia rispettato, in questo marasma generale».
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