Si rientra col botto, a San Siro, il big match contro l’Inter
Il Napoli è scappato in classifica nel campionato più anomalo della storia del calcio italiano. Il trionfo del Dio Denaro, dello sport piegato interamente al business ci regala il Mondiale invernale in un luogo ricco di oscurità, dai diritti civili alla strage di lavoratori che hanno costruito gli stadi per questo regalo agli sceicchi. Il Mondiale in Qatar è la diretta conseguenza del pallone in cui tra le proprietà che spendono di più ci sono proprio quelle di Manchester City e Paris Saint Germain, emanazione del centro di potere che ha avuto la forza di stravolgere decenni d’abitudine al Mondiale estivo. Ormai non si può tornare più indietro nonostante il pentimento di Blatter, quindi bisogna adeguarsi ai campionati e alle coppe spezzate in due, godendoci il Mondiale che rimane comunque uno spettacolo, un modo per godersi i giocatori più forti al mondo. Nel pallone globalizzato, con il talento distribuito un po’ ovunque, rimangono fuori anche tanti campioni che militano nelle Nazionali che non ce l’hanno fatta a qualificarsi. Non solo per il tonfo dell’Italia ma fuori dal Mondiale ci sono anche giocatori di livello assoluto: Haaland su tutti ma anche i “napoletani” Osimhen e Kvaratskhelia, Ibrahimovic, Skriniar, Oblak, Mahrez, Salah. Il Mondiale ci sarà, domenica con Qatar-Ecuador partirà questo torneo rispedendo i sogni nel cuore dei tifosi azzurri al mese di gennaio per una sosta di 52 giorni. Si ripartirà col botto a San Siro contro l’Inter, con il settore ospiti già quasi gremito nonostante la trasferta sia stata vietata per ordine pubblico ai residenti in Campania, anche quelli muniti di tessera del tifoso. A Milano la prima tappa di un mese infernale, con la trasferta di Genova contro la Sampdoria, il big-match al Maradona con la Juventus, la sfida all’Arechi contro la Salernitana che ha sempre un particolare peso specifico a livello emotivo e il girone di ritorno comincerà il 29 gennaio in casa contro la Roma. In mezzo ci sarà la partita di Coppa Italia contro la Cremonese e il 1 febbraio ai quarti potrebbe ripetersi la sfida contro la Roma, in caso di vittoria degli azzurri e dei giallorossi contro il Genoa. Il mese di gennaio rappresenterà un termometro delle ambizioni azzurre, avere questi big-match all’inizio della “seconda partenza” della stagione è un test interessante. Il Napoli si gode il suo vantaggio sulle altre ma nessuno potrà prevedere cosa accadrà a gennaio, è una sosta troppo lunga per fare previsioni. Ogni club organizzerà degli appuntamenti per mantenere il ritmo di allenamenti e partite. L’Inter, primo avversario del Napoli, andrà qualche giorno a Malta e giocherà delle amichevoli, per esempio quella contro il Betis a Siviglia del 17 dicembre. Il Napoli andrà ad Antalya, in Turchia, probabilmente dal 28 novembre al 13 dicembre e disputerà tre amichevoli contro l’Antalyaspor e due avversari di Premier League: il Crystal Palace e il Wolverhampton. Immaginare cosa accadrà a gennaio è mestiere troppo complesso, ci sono tante variabili: il post Mondiale, gli eventuali infortuni, il mercato di gennaio, il rientro di giocatori importanti per squadre che hanno dovuto farne a meno. Basta pensare allo scenario della Juventus che potrebbe presentarsi a gennaio con Chiesa, Di Maria, Vlahovic e Pogba in forma come non li ha mai avuti, all’Inter con l’enigma Lukaku che rischia di saltare anche il Mondiale. La certezza è che tutte le squadre d’alta classifica avranno le coppe europee eccetto l’Atalanta che, a causa dell’ottavo posto dello scorso campionato, è concentrata in questa stagione soltanto su serie A e Coppa Italia. Il fascino della Champions League toglie energie, il Milan avrà la sfida più complicata contro il Tottenham, l’Inter se la vedrà con il Porto e il Napoli ha evitato lo spauracchio Paris Saint Germain, incrociando da prima classificata nell’urna di Nyon l’Eintracht Francoforte, con il diritto a giocare la gara di ritorno in casa. Giocare in Europa League o in Conference regala probabilmente sfide con avversari di rango inferiore ma c’è la complessità del gestire continuamente l’accavallarsi delle partite tra il giovedì e la domenica o al massimo il lunedì. Del domani non c’è certezza, figuriamoci di cosa accadrà a gennaio.
Ciro Troise