Un’apertura al confronto con l’azienda nell’attesa dei pagamenti degli stipendi ancora arretrati e di un’anticipazione in merito al prossimo stipendio, vista anche la grave condizione in cui v...
Un’apertura al confronto con l’azienda nell’attesa dei pagamenti degli stipendi ancora arretrati e di un’anticipazione in merito al prossimo stipendio, vista anche la grave condizione in cui versano decine di famiglie dei lavoratori della ditta Nu di Ottaviano. E’ quanto hanno fatto sapere le organizzazioni sindacali ai vertici delle aziende convocate dal prefetto nei giorni scorsi, nel corso di una discussione destinata a far luce su quanto sta accadendo da settimane all’interno dell’area di lavoro della città. Dopo le proteste durante il passaggio di cantiere, la manifestazione davanti al municipio di decine di lavoratori in merito ai sospetti sulle assunzioni e alla mancanza di stipendi, l’ufficio di governo ha convocato nei giorni scorsi i rappresentanti delle aziende che si sono occupate del servizio di smaltimento della spazzatura negli ultimi mesi – la Gpn che ha lasciato poi spazio all’attuale EcoCe – e i rappresentanti dei lavoratori per provare a rendere meno tesi i rapporti tra le parti dopo i veleni venuti fuori nel corso degli ultimi mesi. Nel corso dell’incontro di fine ottobre scorso le organizzazioni sindacali hanno ancora una volta denunciato il mancato pagamento delle spettanze relative al mese di settembre da parte di Dm Technology, subentrata per fitto del ramo di azienda alla Gpn. Inoltre le due aziende che hanno lasciato spazio alla Ecoce non hanno ancora provveduto alla liquidazione dei trattamenti di fine rapporto (tfr) ai lavoratori del cantiere di Ottaviano. Sarà un tema di discussione tra le parti dopoché i lavoratori – visto lo stato di difficoltà in cui versano – hanno chiesto invece alla ditta EcoCe, attualmente in carica, un anticipo degli stipendi di novembre. Allo stesso tempo è stato rinviato lo sciopero che era indetto per giovedì nella speranza di «appianare» le divergenze emerse durante queste settimane. Una tregua concessa dai netturbini, almeno per il momento. «Sospendiamo ogni procedura in atto», hanno fatto sapere i rappresentanti delle organizzazioni sindacali «in attesa di successive comunicazioni». Ma al centro del braccio di ferro tra azienda e dipendenti del cantiere c’è anche la questione delle assunzioni, tra le scintille capaci di innescare le proteste dei lavoratori per l’esclusione di alcuni netturbini storici a favore di altri. Un caso che settimane fa ha rischiato di far saltare il servizio di raccolta rifiuti nella città vesuviana. Durante il summit con la prefettura la EcoCe ha fatto sapere ai funzionari napoletani che «stando gli atti a disposizione» non sussistono situazioni di diritto al passaggio di cantiere oltre i 49 lavoratori già in organico. Ed anche la Gpn srl ha fatto notare che durante l’intera durata dell’appalto non sono mai state superate le 49 unità previste dal capitolato. Mancano una serie di documenti che la vecchia ditta per la raccolta dei rifiuti che ha svolto il lavoro a Ottaviano «si è impegnata» ha fornire all’amministratore della nuova società in merito alle informazioni relative al cantiere di Ottaviano.