«Sulle demolizioni stiamo vivendo un vero e proprio dramma. Siamo sull’orlo dello scoppio di una bomba sociale se non vi sarà, presto, un serio intervento legislativo». A parlare così è Antonio...
«Sulle demolizioni stiamo vivendo un vero e proprio dramma. Siamo sull’orlo dello scoppio di una bomba sociale se non vi sarà, presto, un serio intervento legislativo». A parlare così è Antonio Diplomatico, sindaco di Boscoreale, una comunità dove forte è l’incidenza del reddito di cittadinanza e numerose sono le questioni edilizie aperte.
Sindaco, partiamo dall’attualità: anche se tra mille polemiche questa mattina studenti in piazza per la pace. Lei cosa ne pensa? Sono giuste le critiche al Governatore?
«Io ritengo che sia giusto sensibilizzare l’opinione pubblica sulla pace, ma penso che sia giusto fare chiarezza. Non si può chiedere pace dicendo semplicemente vogliamo la pace. Per la pace ci vogliono i costruttori veri di pace e se non ci si mette con le diplomazie ad alto livello attorno a un tavolo, parlo di Usa, Cina e Russia non succede mai nulla. Dobbiamo essere vigili per evitare un conflitto nucleare. E capire questa guerra perché è iniziata: per un’aggressione russa a all’Ucraina»
La guerra ha portato anche una pericolosa conseguenza: una crisi energetica che ha alzato il costo delle bollette: qual è il polso della situazione che lei ha per la sua comunità e per la sua amministrazione?
«Inutile fingere: la situazione è drammatica perché Boscoreale ha un alto livello di povertà, con una fortissima incidenza del reddito di cittadinanza. Tra i due piani Napoli e altri quartieri abbiamo tante persone percettori di reddito. Aggiungiamo i pensionati abbiamo un quadro desolante della nostra situazione. Come ente comunale abbiamo ricevuto bollette più alte quasi per 150mila rispetto a quello che dovevamo avere. Così stiamo cercando di cambiare istallando i led per l’illuminazione pubblica. Abbiamo studiato se è il caso di spegnere una parte delle luci e quello lo faremo già in breve tempo, ma per gli edifici scolastici che hanno bisogno di essere illuminati di notte, abbiamo difficoltà perché col buio aumenterebbero i raid vandalici».
E tutto questo impatta sui bilanci?
«Tutti i comuni avranno un impatto sui bilanci. La bolletta è cresciuta perché tra l’altro venendo da un predissesto abbiamo avuto dei periodi in cui non sono state pagate le bollette e arrivano ancora oggi vecchie pendenze di mancati pagamenti che vanno a incidere sulla bolletta».
All’inizio della nostra chiacchierata parlava di demolizioni: si rischia davvero una bomba sociale?
«In ogni comune ci sono migliaia di domande che non sono state mai valutate e non sappiamo neanche se attualmente le case sono in buone condizioni o è stato fatto qualche altro stravolgimento. Dobbiamo porre un freno ma non parlo ovviamente di chi ha già avuto ordine di demolizione dalla Procura: non c’è soluzione se è intervenuta la magistratura, ma chi ha fatto piccolo abuso, una veranda, un bagno in questo caso parliamo di abitazioni che potrebbero essere sanate ma solo una legislazione ad hoc potrebbe dare linfa vitale ai cittadini. E, a quel punto, gli scarsi introiti di comuni come il mio dove non c’è commercio o industria ne troverebbero giovamento dal rilancio dell’edilizia».
La sua è una maggioranza figlia di un accordo Pd Forza Italia. Ora pare che questi accordi siano stati rivisti. Lei che giudizio dà del Pd e di Forza Italia?
«La dinamica del Pd non la conosco perché non ne faccio parte. Non so quali sono i loro obiettivi. Immagino avranno un cambio di rotta perché Letta ha fallito con una campagna elettorale pessima. E’ vero, nella mia maggioranza ci sono due liste che si ispirano a Forza Italia e Pd, ma ce ne sono altre sette che sono civiche. In questi anni abbiamo lavorato sodo approvando i bilanci e sanando le casse del Comune. Ma tanto resta ancora da fare».